Messaggio concernente la revisione della Costituzione federale e ...

liga affatto il costituente svizzero a garantire esplicitamente il segreto redazionaie,mostra chiaramente qual è la concezione odierna in materia di protezionedelle fonti. Il progetto relativo alla modifica del diritto penale e proceduraledei mass-media (art. 27 bis CP e 260 CPM) I74) segue la stessa tendenza, nellamisura in cui prevede che, in presenza di un conflitto d'interesse tra la giustiziapenale e i media, il giudice deve effettuare una ponderazione degli interessi alloscopo di pronunciare una decisione equa. Il rifiuto del giornalista di testimoniarepuò quindi restare impunito allorquando l'interesse del giornalista allaprotezione delle fonti è preminente rispetto all'interesse del perseguimento penale.Occorre sottolineare che i giornalisti non sono posti su un piede d'uguaglianzacon i medici, gli avvocati e gli ecclesiastici. In effetti, in questi casi, ildiritto di rifiutare la testimonianza è la contropartita del segreto professionaleche non si applica ai professionisti dei media. Obbligare i giornalisti a fornireinformazioni alle autorità significherebbe rendere più difficile la ricerca d'informazionie quindi ostacolare il futuro esercizio della professione. L'AP 95presentava il segreto redazionale sotto forma di variante partendo dall'ideach'esso costituisse un'innovazione materiale. Tenuto conto degli sviluppi di cuisopra, si deve nondimeno ammettere che la situazione è nel frattempo mutatatalché, in considerazione dell'obiettivo consistente nell'aggiornare la realtà costituzionaleodierna, occorre ormai considerare il segreto redazionale quale elementocostitutivo della libertà dei mass-media.Il secondo periodo del capoverso 4 vieta la censura, tanto quella preventivaquanto quella a posteriori. Nell'ambito della libertà di stampa, la censura si definiscecome il controllo, da parte di un'autorità, del contenuto di un prodottoeditoriale prima della stampa o della pubblicazione. La dottrina parla di censurapreventiva quando il controllo è preliminare e di sorveglianza della stampa(o della radio e della televisione) quando il controllo è effettuato dopo la pubblicazionedello scritto o l'emissione del programma 175 '. Il divieto della censurapreventiva costituisce il nucleo intangibile della libertà di stampa e dellalibertà radiotelevisiva. In materia di sorveglianza della stampa, della radio edella televisione, ogni opinione espressa è protetta contro gli interventi delloStato, poco importa se avvengono durante la fase preparatoria o in sede di diffusione.Qualsiasi intervento repressivo deve dunque rispettare le condizioni cuisono subordinate le restrizioni dei diritti fondamentali (art. 32 D 96).Il divieto della censura si estende a tutte le forme di comunicazione delle opinioni.S'indirizza alle autorità incaricate di emanare il diritto e a quelle cuispetta applicarlo. Abbiamo tuttavia evitato di citare il cinema: in questo settore,i Cantoni possono prevedere regolamentazioni specifiche per le sale cinematograficheo sottoporre i film a una commissione cantonale di controllo. Icinematografi sono in effetti frequentati assiduamente da numerosi giovani: soprattuttoper proteggere la gioventù, in questo settore i Cantoni introduconoregolamentazioni che possono andare fino al divieto della proiezione di unapellicola sul territorio cantonale 176 '. Questo divieto è menzionato nel presente