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Messaggio concernente la revisione della Costituzione federale e ...

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CommissioneAnche <strong>la</strong> commissione del Consiglio nazionale propose l'entrata in materia suldecreto <strong>federale</strong>. Essa raccomandava inoltre chiaramente di accettare gli indirizzidecisi dal Consiglio degli Stati nell'articolo 3 del decreto <strong>federale</strong>. Graziea tale decisione sarebbe stato possibile ottenere ampio consenso circa l'avviodel progetto. Secondo il re<strong>la</strong>tore di lingua tedesca, il consigliere nazionale Lüchinger,il decreto <strong>federale</strong> conteneva il mandato di attuare una <strong>revisione</strong> totaleformale, ma non materiale. In tale contesto, però, era evidente che una <strong>revisione</strong>formale sarebbe stata accompagnata da modifiche materiali. I limiti dell'aggiornamentodel diritto vigente andavano ravvisati in soluzioni atte a raccogliereil consenso del<strong>la</strong> maggioranza; esse risultavano dall'obiettivo generaledel<strong>la</strong> <strong>revisione</strong>. Le riforme materiali avrebbero dovuto essere presentate sottoforma di varianti, tuttavia non troppo numerose, perché altrimenti si sarebbetrattato di una <strong>revisione</strong> materiale completa. Una minoranza del<strong>la</strong> commissioneproponeva <strong>la</strong> non entrata in materia; un'altra esigeva <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione dell'articolo3; una proposta eventuale intendeva invece accogliere <strong>la</strong> precisazione dell'articolo3 secondo <strong>la</strong> minoranza del<strong>la</strong> commissione del Consiglio degli Stati.Dibattito d'entrata in materiaII susseguente dibattito d'entrata in materia rilevò come le carenze del<strong>la</strong> <strong>Costituzione</strong>fossero in ampia misura incontestate. I pareri divergevano invece inmerito a necessità, urgenza e portata di una <strong>revisione</strong> totale. I re<strong>la</strong>tori deigruppi auspicavano una <strong>revisione</strong> totale. Per gli uni occorreva tuttavia indicareal nostro Consiglio linee direttrici ai sensi dell'articolo 3 del decreto <strong>federale</strong>,mentre altri intendevano andare più lontano, esigendo quindi una riforma materiale.II desiderio di una <strong>revisione</strong> totale materiale risultò più chiaramente inConsiglio nazionale che non in Consiglio degli Stati. Determinante per questoatteggiamento era <strong>la</strong> convinzione che esisteva un deficit di riforma e che si eragiunti al punto d'inversione tra crescita espansionistica e sviluppo qualitativo,con indirizzo verso una tecnologia rispettosa delle esigenze dell'uomo e dell'ambiente.Una riforma che fosse soltanto una soluzione cosmetica non eraatta a fornire un contributo per l'avvenire dello Stato, era anzi pusil<strong>la</strong>nime edi efficacia soltanto apparente. Con una <strong>revisione</strong> materiale, si sarebbero invecerafforzate le conquiste sociali e si sarebbe potuto accogliere un catalogomoderno dei diritti fondamentali comprendente anche punti finora contestati.Era importante che i giovani tornassero ad avere un ideale. I consiglieri nazionaliche avevano votato contro l'entrata in materia avevano attirato l'attenzionesul<strong>la</strong> mancanza di una motivazione di base. Nonostante certe carenze, <strong>la</strong>vigente <strong>Costituzione</strong> rendeva ancora utili servizi e, al momento, vi erano comunqueproblemi più importanti da risolvere. Lo spirito dei tempi era cambiato,<strong>la</strong> temperie di rivolgimento trascorsa. L'esito del<strong>la</strong> <strong>revisione</strong> costituzionalesarebbe stato troppo incerto, l'obiettivo del<strong>la</strong> <strong>revisione</strong> carente.Linee direttriciII Consiglio nazionale discusse anche se le linee direttrici dell'articolo 3 fosseroadeguate e quale fosse <strong>la</strong> portata da attribuire loro. Il re<strong>la</strong>tore di lingua tedesca35

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