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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

Neoclassico. In pianta, la casa è disposta intorno ad un cortile centrale, con le<br />

sale di rappresentanza sistemate al piano terreno.<br />

L’ostentazione del lusso e una generalizzata spinta ad imitare i più bei palazzi<br />

europei di tutte le epoche si diffonde ben presto in tutti gli Stati Uniti d’America,<br />

coinvolgendo esponenti delle classi sociali in una corsa continua per realizzare<br />

dimore da fiaba.<br />

La villa di John Paul Getty (1892-1976) a Los Angeles è pensata fin dall’inizio per<br />

una funzione espositiva, L’edificio, basato sui disegni dell’antica Villa dei Papiri<br />

ad Ercolano, si propone come una perfetta scena teatrale che ben si adatta ad<br />

esporre antichità greche e romane: il corpo principale, su due piani di altezza,<br />

si affaccia su un cortile porticato rettangolare, e presenta una lunga vasca<br />

centrale con giochi d’acqua e percorsi evidenziati da siepi basse. Progettato<br />

dagli architetti Langdon & Wilson e dallo storico dell’architettura e archeologo<br />

Norman Neuerberg, Villa Getty diventa presto un luogo di cultura unico nella sua<br />

espressione formale, che affonda le sue origini nella Roma imperiale.<br />

L’allestimento delle sale, dei giardini e del cortile colonnato si adatta agli oggetti<br />

esposti, siano essi pezzi originali o copie di diversi periodi storici. L’effetto<br />

prodotto nel visitatore è di calma, di armonia, ma anche di emozioni suggestive<br />

come in una cinematografica evasione dalla realtà.<br />

A Milano, dagli anni Trenta in poi, i coniugi Antonio e Marieda Boschi, appassionati<br />

d’arte, aggiungono un altro gioiello alle preesistenti case di collezionista che<br />

comunicano uno spirito collezionistico ancora tardo ottocentesco. Questa<br />

volta si tratta di un appartamento finemente arredato, all’interno di un edificio<br />

in stile deco, secondo i disegni dell’architetto Piero Portaluppi. L’ingresso<br />

all’appartamento, nella sua semplicità formale esaltata dalla preziosità del<br />

pavimento in marino e del soffitto lavorato a stucco, è caratterizzato dai ritratti,<br />

con opere di Giuseppe Ajmone, Gianni Dova, Mario Ledda, Cesare Monti e<br />

Remo Brindisi. La visita all’interno dell’appartamento prosegue nelle varie<br />

stanze, offrendo un percorso artistico di valore: la Sala da pranzo, il Soggiorno, il<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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