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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

volta all’esterno articolano in grandi volumi il piano della facciata. La luce<br />

filtrata, l’allestimento scenografico, le pareti in pelle, legno e vetro, puntano<br />

su una forte esperienza emotiva del visitatore, trascurando, in parte, la<br />

conservazione preventiva e la presentazione didattica e cronologica delle<br />

opere. Il visitatore si muove in uno spazio in penombra in cui scopre forti<br />

oggetti evocativi e magici, disposti in modo spettacolare, senza cartellini<br />

e senza didascalie. Il percorso è sinuoso e si muove tra nicchie e cavità, la<br />

materia delle pareti appare organica e i toni cromatici alludono al luogo di<br />

provenienza delle opere.<br />

La prefigurazione di un allestimento narrativo richiede da parte<br />

dell’architetto una grande cultura, che non solo disponga di un’accurata<br />

analisi filologica e storica della collezione, ma abbia come compito il<br />

“progetto” di uno spazio complesso.<br />

Non è da confondere dunque questo concetto con molte esperienze<br />

contemporanee in cui la tecnica di spettacolarizzazione prende spesso<br />

il sopravvento senza avere alla base una reale cultura progettuale, che<br />

richiede l’invenzione di un ambiente che non è mai esistito. Il critico David<br />

Dernie, nel testo Exhibition Design edito nel 2006 a questo proposito<br />

sostiene che “gran parte delle realizzazioni di allestimenti contemporanei<br />

potrebbero essere definiti come spazi narrativi, dove vengono prese in<br />

esame le modalità di creazione della sequenza narrativa e di contenuti<br />

potenzialmente emozionanti che hanno come obiettivo il coinvolgimento<br />

del visitatore.” 43<br />

Lo sviluppo di tecniche sempre più sofisticate per la progettazione di<br />

allestimenti multimediali permette di progettare ambienti sempre più<br />

immersivi che puntano sull’esperienza reale e sul divertimento del visitatore.<br />

Tali proposte di allestimento, che Dernie definisce “spazi performativi”,<br />

43 David Dernie, Exhibition Design, London, Laurence King, 2006; ed. ted. Austellungsgestaltung.<br />

Konzepte und Techniken, Ludwigsburg, Avedition, 2006; ed. it. Design espositivo, Modena, Logos,<br />

2006, pp. 6- 17.<br />

705<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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