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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

componimento poetico o da un componimento musicale, strutturata secondo<br />

vere e proprie rime e fughe.<br />

Un secondo spunto di riflessione viene dal racconto scritto da Thomas Bernhard31 ,<br />

Korrektur del 1975. Il protagonista Roithaner è docente a Cambridge e attraverso<br />

migliaia di pagine di schizzi, dopo decenni di estenuanti esercizi del pensiero, di<br />

febbrile impegno progettuale, di maniacale cura nei dettagli, arriva a edificare<br />

una casa per la sorella: una casa di forma conica eretta in una radura di un bosco.<br />

Risultato di un’idea assoluta, la casa che era stata concepita per portare felicità,<br />

provoca invece disarmonia e lutto. Rifugio e tempio privato, forma prefissata del<br />

pensiero geometrico e centro dell’ordine astratto, la dimora priva per principio di<br />

sbavature artistiche perde la sfida con il tempo e diventa tomba dell’individuo.<br />

Un ultimo esempio che può essere riportato è l’inconsueta dimora dell’artista<br />

Jean-Pierre Raynaud. L’interno dell’abitazione si presenta come una gabbia<br />

dorata, opera d’arte totale: muri, pavimenti e soffitti sono completamente<br />

coperti da piastrelle bianche divise da ampie fughe nere in un ritmo preciso e<br />

ossessivo. Le poche aperture della cripta sono sbarrate da pesanti barre di ferro<br />

che riprendono nella divisione la stessa cadenza ritmica delle piastrelle. Nessun<br />

elemento d’arredo turba lo spazio sacro, sedute e tavoli sono un continuum<br />

plastico dell’architettura piastrellata, pochissimi sono gli oggetti dai tratti<br />

minimalisti. Il 1° settembre del 1988 Jean-Pierre Raynaud si chiude nella sua casa<br />

nel sobborgo parigino di La Celle Saint-Cloud, con intenzione di non uscire dal<br />

suo mondo piastrellato e di non farvi entrare nessuno fino all’anno 2008. Un<br />

gesto di ascesi monastica.<br />

31 Aldo De Poli, Tra architettura e letteratura. Il passato dell’apolide e il futuro del sonnambulo, in<br />

Germano Celant (a cura di), Architettura & Arti. 1900-1968, vol. 1, Milano, Skira, 2004, pp. 59-64.<br />

60<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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