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1.4.<br />

Capitolo 6. La collezione della casa diventa museo. Il progetto di allestimento.<br />

La sala come rievocazione di un mito. La ricostruzione arbitraria.<br />

Una quarta opzione prende in considerazione la possibilità che un consolidato<br />

“immaginario collettivo” o una presunta volontà storiografica, propongano una<br />

ricostruzione della sala storica della dimora per “mettere in scena” un’ evocativa<br />

ambientazione storica, che conserva dell’originale solo l’immagine ideale.<br />

Si tratta, infatti, di un nuovo progetto ideato a posteriori all’interno della dimora,<br />

che esagera la ricostruzione storica, nascondendo l’invenzione per privilegiare<br />

una ricostruzione “in stile”, fortemente rappresentativa e immediata.<br />

In questi casi molto spesso l’arte di organizzare nuovi spazi, allestiti per mettere<br />

in scena il preciso attimo di un’intensa vita, sovrappone la realtà con la finzione,<br />

dando così luogo ad una sorta di rigide scene fisse, molto romanzate e poco<br />

filologiche. Come avviene ad esempio nella ricostruzione di saloni d’onore e<br />

camere di rappresentanza in importanti castelli e dimore del Nord Europa (es. il<br />

Palazzo Reale di Vienna con la ricostruzioni dell’appartamento dell’Imperatrice<br />

Elisabetta di Wittelsbach, più conosciuta come Sissi).<br />

In ambito espositivo è possibile identificare queste operazioni come ricostruzioni<br />

arbitrarie ed eclettiche, poiché la collocazione del materiale documentario o<br />

visivo, spesso proveniente da altri luoghi, viene organizzato in modo volutamente<br />

libero e arbitrario. La vita e l’opera dell’illustre personaggio possono essere<br />

ripresi con sagace fraintendimento all’interno dell’allestimento, intrecciando e<br />

contaminando frammenti e oggetti di diversa provenienza, copie ed originali,<br />

secondo un nuovo ordine arbitrario, al fine di garantire una visione romanzata e<br />

poetica della scena.<br />

Queste esperienze lontane, dalla conservazione filologica della dimora e più<br />

vicine alla definizione di “luogo letterario”, sono tuttavia entrare nell’immaginario<br />

collettivo, la scelta della ricostruzione “in stile” di spazi perduti risponde alla<br />

necessità di vivere e sperimentare luoghi dal forte contenuto simbolico, che<br />

diventano così luoghi della memoria capaci di comunicare e educare un ampio<br />

pubblico.<br />

611<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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