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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

realizzati, visitabile dal pubblico. La “Fabbrica casa museo Giuseppe Mazzotti”<br />

è oggi un’azienda che produce ceramiche e maioliche artistiche. Nel 1964<br />

è stato creato nella fabbrica di ceramica, progettata dall’architetto futurista<br />

Nicolaj Diulgheroff, un museo che raccoglie circa duecento opere di maestri del<br />

secondo Futurismo italiano, che, dal 1903 ad oggi, hanno frequentato la bottega<br />

Mazzotti.<br />

La casa specchio dell’anima dell’artista<br />

L’affermarsi di una sempre maggiore individualità superiore dell’artista nel corso<br />

del Novecento e l’impegno sempre maggiore che questo ha all’interno della<br />

società civile occupandosi di molti e diversi campi, fa si che la dimora-atelier non<br />

è più solo luogo attrezzato per il lavoro bensì rappresenta una chiara espressione<br />

di creatività e con i suoi interni e il suo giardino arriva ad essere un’opera d’arte<br />

che riflette un gusto, una cultura e soprattutto una personalità.<br />

L’evoluzione del gusto dall’eclettismo dallo Jungendstil agli inizi del design<br />

industriale si manifesta anche nell’ambito delle case d’artista con un ritorno alla<br />

sobrietà. La prima casa costruita da Henry van de Velde (1863-1957) a Uccle, vicino<br />

a Bruxelles, è un complesso unitario dove il progetto si estende dall’architettura<br />

all’arredo persino agli oggetti di uso comune, allo stesso abbigliamento della<br />

moglie di van de Velde, secondo uno stile depurato da ogni tendenza naturalisticoimitativa<br />

e ispirato a criteri di razionalità estetica e funzionale. Il ritorno alla<br />

sobrietà culmina nel Bauhaus, di cui un esempio svizzero è l’opera giovanile<br />

di Hans Fischli (1909-1989), a Schlehstud presso Obermeilen; lo stesso Fischli<br />

afferma “con la costruzione di Schlehstud ha avuto inizio la mia vita autonoma.<br />

Scheletro di acciaio, tetto piatto, facciate rivestite di legno, grandi finestre verso<br />

sud e lunghe finestre orizzontali verso nord. Una scala esterna porta alla grande<br />

terrazza della casa vera e propria”.<br />

Se fino all’Ottocento la casa esprime lo status sociale dell’artista, è nel secolo<br />

scorso che l’architettura di tali residenze diventa opera d’arte, manifesto della<br />

poetica di chi la abita. Di questa concezione si fanno interpreti architetti e artisti<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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