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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

industriale per eccellenza, ne Les 500 Millions de la Bégum di Jules Verne (1879),<br />

interamente costituita da giacimenti minerari ed abitata da silenziosi operai in un<br />

paesaggio desolato tra ossidi, carbone e fumi, che è un’estremizzazione di quel<br />

senso di città disumana, opposta alla natura, che caratterizza le realtà industriali<br />

di fine Ottocento.<br />

Il XX secolo presenta i nuovi luoghi delle metropoli, la pluralità delle vite dei suoi<br />

abitanti, la complessità delle relazioni con la città e con la storia. L’immagine<br />

della metropoli americana, come appare in Manhattan Transfer di Dos Passos<br />

(1925) 50 : il grattacielo, la trasparenza, l’opulenza,si contrappongono ai vicoli bui,<br />

alle lotte tra gruppi rivali, al degrado. La metropoli europea è raccontata da<br />

Alfred Döblin in Berlin Alexander Platz (1929); dove i simboli di una dichiarata<br />

modernità convivono e si fondono con la complessità di immaginari, di lingue,<br />

di volti diversi.<br />

Dagli anni Cinquanta in poi la complessità del rapporto letteratura-architettura<br />

fa emergere nuovi luoghi letterari alla visionaria creatività di Jorge Luis Borges<br />

si accompagna ad una cultura raffinatissima e ad un gusto classificatorio<br />

maniacale, che ritrova tra i meandri della memoria, attraverso il confronto fra<br />

frammenti di vite, di paesi e di immagini alcuni fondamentali topoi senza tempo<br />

(La biblioteca di Babele 1941). Oppure i luoghi delle vite dei personaggi di Dino<br />

Buzzati, sono piccoli teatri dell’esistenza umana, colti nella loro crudezza e nella<br />

loro assurdità.<br />

“Conforto, sicurezza e silenzio” sono le tre eminenti qualità della civiltà borghese<br />

che si riflettono anche nella casa di Alberto Savino, che nella rivista “Les Soirée de<br />

Paris” prende le sembianze di una sala che si protrae all’infinito per un beffardo<br />

gioco di specchi. 51<br />

Gli interni della casa piccolo borghese, ordinati e maniacali, si ritrovano poi ben<br />

50 Aldo De Poli, Tra architettura e letteratura. Il passato dell’apolide e il futuro del sonnambulo, in<br />

Germano Celant (a cura di), Architettura & Arti. 1900-1968, vol. 1, Milano, Skira, 2004, pp. 59-64.<br />

51 Roberta Borghi, voce Luoghi letterari in Enciclopedia dell’Architettura, a cura di Aldo De Poli,<br />

Federico Motta-Il Sole 24Ore, Milano 2008.<br />

202<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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