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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

maggior parte dei casi esaminati nella casa del compositore vengono esposti<br />

doni ricevuti e riconoscimenti, ritratti e testimonianze della sua opera, mettendo<br />

invece in secondo piano la presentazione della vita più intima e privata.<br />

Nella casa di Gioachino Rossini (1792- 1869) a Pesaro, ad esempio, i materiali<br />

documentari esposti corrispondono ad una determinata “immagine” pubblica<br />

del compositore nella fase più matura della sua esistenza, mentre la descrizione<br />

della vita privata e dei primi anni della sua formazione vengono quasi dimenticati.<br />

Nel percorso espositivo viene ben descritta l’immensa fortuna critica del<br />

musicista: attraverso busti, ritratti in posa, caricature e soprattutto attraverso le<br />

testimonianze sulla diffusione delle opere e degli interpreti, quei grandi cantanti<br />

che della gloria di Rossini furono gli artefici primi e i primi beneficiari. Nulla<br />

rimane dell’arredo originario di fine Settecento, la collezione esposta proviene<br />

da diverse donazioni private.<br />

La casa di Arturo Toscanini (1867 – 1957) a Parma, recentemente oggetto di<br />

restauro conservativo e allestimento, rappresenta uno dei luoghi simbolici per<br />

le memorie del Maestro, che vi abita di fatto soltanto durante la prima infanzia.<br />

Anche in questo caso il percorso espositivo ricostruisce parzialmente la vita<br />

domestica e privata del compositore, ma ne mostra la fortuna critica e alla<br />

lunga il mito attraverso ritagli di giornali e manifesti che narrano delle su gesta<br />

attraverso lettere e onorificenze ricevute.<br />

Per concludere la casa di Giuseppe Verdi a Sant’Agata (Piacenza) conserva al suo<br />

interno un vero e proprio “museo nel museo”: una piccola esposizione privata<br />

allestita dal maestro per esporre i doni e i riconoscimenti ricevuti durante i suoi<br />

molti viaggi. Il maestro concepì la villa come residenza dove tornare al rientro<br />

degli impegni in giro per l’Europa e come luogo da cui amministrare le terre, i<br />

vigneti, l’allevamento di cavalli. La dimora è ideata e costruita da Verdi.<br />

Nel 1884 Giuseppe Giocosa, commediografo e autore di famosi libretti operistici,<br />

è ospite con Arrigo Boito a Sant’Agata, da questa visita nasce una descrizione in cui<br />

le caratteristiche architettoniche, gli arredi, le atmosfere della villa introducono<br />

e descrivono i tratti salienti del carattere del Maestro. “Il Maestro suole passare<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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