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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

proprietario per realizzare la nuova dimora e sono esposti nelle numerose stanze<br />

che la compongono, Le sale voltate sono sorrette da colonne romane, il loggiato<br />

è caratterizzato da grandi arcate e il cortile interno e reso più scenografico dalla<br />

sistemazione, al centro, di una fontana. I lavori proseguono a fasi alterne, in<br />

rapporto ai fondi di cui dispone il proprietario. Münthe realizza anche le cisterne<br />

che riforniscono d’acqua tutto il borgo di Anacapri, trasforma una preesistente<br />

cappella in biblioteca e costruisce un indimenticabile balcone belvedere aperto<br />

sull’orizzonte del golfo di Napoli, per collocarvi la scultura della Sfinge ritrovata<br />

in Sicilia.<br />

Come Axel Münthe altri letterati e amanti dell’arte si allontanano dalle città.<br />

Cercano orizzonti più ampi lungo le coste di un lago o in prossimità del mare.<br />

Spinti dalla voglia di maggior riservatezza, lontano dai rumori della città, cercano<br />

luoghi che, per lo stretto legame che hanno con la natura, permettano a chi li<br />

abita di immergersi in un mondo idilliaco senza tempo.<br />

A Nervi, presso Genova, nel 1903 l’ingegner Pietro Luxoro costruisce una villa per<br />

ospitare la collezione di famiglia iniziata dal padre Augusto. La dimora, immersa<br />

in un parco di ottomila metri quadrati, è edificata sul terreno di Capolungo con<br />

l’intento di creare una continuità con le vicine ville Groppallo, Serra e Grimaldi.<br />

Nel programma estetico, si colgono riferimenti al periodo barocco nella ricerca di<br />

unità tra paesaggio, architettura e decorazioni, con pareti dipinte a specchiature,<br />

delimitate da cornici mistilinee con volute e foglie. Secondo una tendenza in voga<br />

alla fine dell’Ottocento, all’interno delle stanze prevale la volontà collezionistica<br />

di radunare pezzi d’arte di provenienza e fattura eterogenee, con un occhio di<br />

riguardo per gli oggetti risalenti ai secoli XVII e XVIII di produzione ligure. La<br />

villa si presenta come un piccolo corpo compatto su due livelli, alleggerito da<br />

una loggia sul lato sud e da un grande terrazzo al primo piano. Il modello di<br />

riferimento, l’architettura genovese del Seicento e Settecento, è riassunto in una<br />

pianta simmetrica e (ripartita, con la parte centrale aggettante in facciata.<br />

Alla fine del XIX secolo, alcuni ricchi collezionisti stranieri amanti dell’Italia e<br />

della sua cultura, acquistano ville e poderi di campagna di proprietà delle antiche<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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