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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

grandi istallazioni di scultura moderna si è elegantemente impostato sulla natura,<br />

mentre la natura è servita come ispirazione per l’opera. Così l’arte fa percepire<br />

in modo nuovo radure e boschi dando origine ad un’intensa considerazione<br />

estetica che collega ogni opera ad un preciso e singolare sito naturale. Si può<br />

citare a questo proposito la Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence, il<br />

Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano sul monte Amiata, l’Europos Eskimo di<br />

Vilnius e l’Osterreichische Skulpturenpark di Graz.<br />

Il giardino dell’artista Heinrich Vogeler a Worpswede.<br />

Nel 1889 un gruppo di artisti si stabilisce a Worpswede, creando una comunità<br />

di vita e di lavoro. Tra i fondatori figurano Fritz Mackensen, Hans am Ende e Otto<br />

Modersohn; la vita rurale e il paesaggio della Germania settentrionale ispirano<br />

anche scrittori come Rainer Maria Rilke.<br />

Nel 1894 Heinrich Vogeler acquista in loco una casa colonica, detta Barkenhoff<br />

(Birkenhof). Negli anni 1895-1906 trasforma l’edificio secondo i canoni dello<br />

Jugendstil, facendone una dimora d’artista e disegnandone personalmente<br />

l’arredamento. Barkenhoff diventa così il fulcro della colonia.<br />

Vogeler ridisegna inoltre l’area circostante, a partire dal frutteto inselvatichito,<br />

che trasforma in un tessuto regolare di vialetti e di aiuole. Partendo dalla scala<br />

che scendeva dalla terrazza davanti al frontone orientale, traccia sull’asse<br />

centrale un vialetto sottolineato nel mezzo da aiuole circolari a fiori, che termina<br />

più in alto con un pergolato cinto di rose.<br />

Vogeler dedica una cura particolare alla riorganizzazione della zona antistante<br />

al frontone settentrionale, soprattutto quando al Barkenhoff si comincia ad<br />

accedere per strada da quel lato. Durante i relativi lavori di ampliamento,<br />

più in basso del percorso d’accesso vengono creati due stagni che connotano<br />

ulteriormente l’area del giardino (e che sovente vengono ritratti dall’artista).<br />

Opera d’arte totale, in cui si fonde architettura, arte, arredi e giardino, il<br />

Barkenhoff è strettamente legato all’esistenza di Vogeler. Nell’idillio che l’artista<br />

crea, opera d’arte e nel contempo suo soggetto artistico privilegiato, egli intreccia<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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