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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

Una quinta unità spaziale è definita dal modello dell’hallenbau o dell’ open space,<br />

in cui la grande sala si espande fino a invadere l’intero edificio, perde le misurate<br />

proporzioni del modello rinascimentale, e assume altri valori. Questo modello<br />

diventa preponderante nel Novecento, soprattutto perché riesce a ospitare<br />

installazioni artistiche di grandi dimensioni. A partire dal Centre Pompidou di<br />

Parigi, progettato negli anni Settanta da Richard Rogers e Renzo Piano, il modello<br />

della composizione di hallenbau si è esteso fino a rivestire esiti notevoli. Un<br />

esempio efficace, dove la combinazione avviene in verticale, è la Kunsthaus a<br />

Bregenz progettata dall’architetto svizzero Peter Zumthor. Qui il sistema di sale<br />

pensate come vasche sovrapposte l’una all’altra si interseca con un attento studio<br />

del percorso in una sequenza di spazi altamente flessibili alle esigenze dell’arte<br />

contemporanea, ma tutt’altro che neutrali e vuoti contenitori.<br />

Una possibile variante al modello hallembau è la sala a pianta libera, le cui<br />

forme e dimensioni non seguono un rapporto rigido tra le parti. Questo modello<br />

diventa preponderante nel contemporaneo e interpreta una ridefinizione dello<br />

spazio della sala, nel senso di una serie di forme spaziali organiche o espressive,<br />

che non si possono più definire sulla base di modelli tradizionali. A partire dal<br />

Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright a New York, il modello della pianta<br />

libera si è esteso fino a rivestire esiti “esagerati” e forse “esasperati” come nel<br />

museo-parco divertimenti Ferrari ad Abu Dhabi.<br />

719<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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