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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

Maria Olbrich, esponente del movimento secessionista viennese, realizzato<br />

per il Granduca Ernst Ludwig. La comunità, in questo caso, non si sviluppa in<br />

un piccolo villaggio, ma in un quartiere periferico di una città dove, prevale<br />

un paesaggio urbano con grandi edifici ed ampie strade. Olbrich progetta il<br />

piano di unione del complesso e costruisce l’Atelierhaus. L’architetto è il regista<br />

dell’intera operazione, cui aderirono il pittore Christiansen, il disegnatore Brick,<br />

lo scultore Habich, il decoratore Huber, il gioielliere Bosselt e l’architetto e<br />

designer berlinese Peter Behrens, che progetto nel quartiere la propria casa. In<br />

un anno i sette villini degli artisti erano conclusi, il grande spazio atelier per il<br />

lavoro comune e i laboratori erano funzionanti. La colonia di Mathildenhöhe è<br />

a tutti gli effetti una Gesamtkunstwerk, ossia un’opera d’arte totale. Il rapporto<br />

tra l’architettura, gli interni, gli arredi è una simbiosi di deliziosa e incessante<br />

tensione creativa: la libertà nell’accostare i materiali, la spregiudicatezza dei colori<br />

e delle decorazioni è sorprendente. Scriveva Olbrich: “Dobbiamo costruire una<br />

città, un’intera città. Tutto il resto non ha importanza![…] Lì vogliamo dimostrare<br />

tutte le nostre capacità tutto il complesso, fino all’ultimo dettaglio, improntato<br />

ollo stesso spirito, le strade e i giardini, i palazzi e le capanne, i tavoli e le sedie, i<br />

lampadari e i cucchiai, espressioni tutte della stessa sensibilità, e nel bel mezzo,<br />

come un tempio in un boschetto sacro, una Casa del Lavoro, nello stesso tempo<br />

studio dell’artista e Laboratorio dell’artigiano, dove l’artista fruisca sempre<br />

della quiete e dell’ordine del lavoro manuale, l’artigiano Iiberante e purificante<br />

funzione dell’ arte, finche entrambi crescono insieme in una sola personalità” 98 .<br />

La colonia di Mathildenhöhe in Germania è oggi un patrimonio comune aperto<br />

al pubblico, recentemente celebrato al Leopold Museum di Vienna nella grande<br />

mostra “Joseph Maria Olbrich, Jugendstill e Secessione” 99<br />

98 Bernd Krimmel, Peter Haiko (a cura di), Joseph Maria Olbrich. Architettura. 1901-1914, Milano,<br />

Jaca Book, 1988, pp 14-15.<br />

99 La mostra “Joseph Maria Olbrich, Jugendstill e Secessione” aperta al Leopold Museum di Vienna<br />

nel settembre 2010 con catalogo edito Katje Cantz, ha esposto i disegni per il piano urbanistico della<br />

colonia di Mathildenhöhe, le architetture e gli oggetti.<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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