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Capitolo 6. La collezione della casa diventa museo. Il progetto di allestimento.<br />

2.5. La sala come reinvenzione di uno spazio narrativo ed emozionale.<br />

Un ultimo modello teorico pone l’accento sulla possibilità di valorizzare un illustre<br />

personaggio, prefigurando un nuovo percorso espositivo del tutto estraneo alla<br />

dimora storica, che ne interpreta però i valori e la narrazione. La base per la<br />

valorizzazione museografica, in questo caso, avviene, attraverso la simulazione di<br />

uno spazio, che guida il visitatore lungo un percorso capace di suscitare una forte<br />

esperienza emotiva. Questa operazione si concretizza attraverso diverse tecniche<br />

come: la simulazione multimediale, la ricostruzione scenografica di un ambiente<br />

spazialmente definito, la messa in atto di specifiche gerarchie e attribuzione<br />

di un valore simbolico a specifiche parti o ambiti. Gli oggetti, l’opera e la casa<br />

originale in tutto questo contano sempre meno, ciò che conta è l’interpretazione<br />

verso cui si intende guidare il visitatore. L’allestimento si propone come un filo<br />

narrante, inteso come comunicazione e partecipazione diretta ed emozionale<br />

tra spettatore, spazio e oggetto. In questo caso ogni stanza del museo è diversa,<br />

ha uno specifico tema, il percorso non è cronologico e nulla viene presentato<br />

in modo banale e diretto, ma ogni particolare è funzionale a generare una<br />

sorpresa, un’emozione. La prefigurazione di un allestimento narrativo richiede<br />

da parte dell’architetto una grande cultura, che non solo disponga di un’accurata<br />

analisi filologica e storica della collezione, ma abbia come compito il “progetto”<br />

di uno spazio complesso. Aldo De Poli nel testo Dalla casa atelier al museo. La<br />

valorizzazione museografica dei luoghi dell’artista e del collezionista sostiene<br />

che si possono individuare due ipotesi diverse di percorso espositivo narrativo<br />

ed emozionale: “nel primo caso si punta alla ricostruzione di una personalità<br />

di eccezione, sulla base di un racconto fortemente allegorico. Mediante la<br />

ricostruzione di eventi perduti, la proiezioni di immagini di paesi lontani, la<br />

riproduzione di importanti documenti conservati altrove, si offre un panorama<br />

del tutto diverso da quello tramandato da pochi oggetti raccolti come reliquie e<br />

presentati in originale. Nel secondo caso si utilizza in un modo molto più deciso<br />

il carattere espresso dell’architettura, un carattere che emerge comunque già di<br />

615<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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