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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

una sorta di teatro e nel “letto ufficiale” il re non dormiva: finita la cerimonia si<br />

rialzava e raggiungeva la consorte con cui passava la notte, ma al mattino tornava<br />

nel proprio letto per la cerimonia del “lever”.<br />

Anticamente, dunque la camera da letto del personaggio illustre è un luogo di<br />

rappresentanza ove farsi ritrarre o accogliere ospiti.<br />

Un caso del tutto particolare è la camera di Gabriele d’Annunzio al Vittoriale,<br />

ambiente suggestivo e carico di significati simbolici. La Stanza del Lebbroso è<br />

pensata come camera ardente e qui il poeta si ritirava a meditare sulla morte. Il<br />

letto, non utilizzato per riposare, è chiamato letto delle due età, perché nelle sue<br />

forme ricorda al contempo una culla e una bara: simboleggia la morte come fine<br />

e come inizio di una nuova vita.<br />

Per l’uomo del Novecento la stanza da letto è invece il trionfo della privacy.<br />

Virginia Woolf desiderava ardentemente avere una stanza tutta per sé e anche<br />

Kafka si lamentava perché in casa aveva una stanza di passaggio dove veniva di<br />

continuo disturbato e per questo motivo preferiva soggiornare in alberghi.<br />

Il diritto alla privacy diverrà un diritto quasi per tutti, ma ancora in pieno XIX<br />

secolo nelle campagne francesi le famiglie dormono in una stanza comune<br />

riscaldata male da un camino. Prosper Mérimée annotava: «In Francia le porte<br />

si chiudono male» e Jules Renard parla di «lenzuola fredde, umide». Si andava<br />

a letto coperti dai piedi alla testa, ma il gelo non risparmiava nessuno. Le stanze<br />

comuni, inoltre, verranno riproposte in versione aggiornata durante il comunismo<br />

sovietico. Ancora nel 1980 a Mosca la metà degli appartamenti erano condivisi e<br />

nessuno ha diritto a veri spazi individuali, nemmeno per dormire.<br />

La camera da letto coniugale si afferma un po’ dappertutto a partire dal 1840.<br />

Nelle classi economicamente più deboli i futuri sposi risparmiano per potersi<br />

comperare il letto matrimoniale e le cronache raccontano di una giovane che<br />

sfregia il proprio uomo con del vetriolo perché ha dilapidato i soldi destinati a<br />

quell’acquisto. Il Novecento industriale con i suoi letti di ferro, leggeri e poco<br />

costosi, renderà molto più semplice l’allestimento della camera matrimoniale. I<br />

mobili, più o meno in serie, impongono l’armadio guardaroba con gli specchi. Le<br />

169<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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