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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

dei vivi entra quindi in contatto con il sacro. I luoghi di sepoltura, quindi, oltre<br />

a testimoniare i valori civili morali e sociali degli abitanti, raccontano più in<br />

generale della cultura religiosa delle comunità, del credo, anche nei confronti<br />

della morte.<br />

Il cimitero (dal greco koimao, dormire, luogo di riposo) nella storia, nasce come<br />

“luogo che celebra la memoria individuale” (mausoleo) per poi divenire “luogo<br />

collettivo” (necropoli, dal greco nekros-polis, città dei morti).<br />

Nella città storica il cimitero monumentale è un percorso fondamentale per la<br />

conoscenza della storia collettività, composto di un archivio infinito di memorie<br />

e vicende umane. Se infatti i singoli sepolcri celebrano le personalità, nel loro<br />

insieme essi descrivono la collettività, le epigrafi illustrano fatti e persone, l’arredo<br />

e la decorazione ne raccontano il gusto, il simbolo e l’ornamento richiamano i<br />

valori di riferimento della continua trasformazione del costume di una società. 6<br />

I luoghi di sepoltura, oltre a testimoniare la cultura e l’appartenenza religiosa<br />

della comunità, sono espressione dei valori civili, morali e sociali condivisi, come<br />

tutti gli spazi pubblici.<br />

La cura nella costruzione del sepolcro, al quale è demandato il compito del ricordo<br />

oltre la morte, materializzando l’abitare ultraterreno, è la conseguenza immediata<br />

della finalità stessa del monumento funebre. Il desiderio di sopravvivere nella<br />

memoria dei posteri, accomunando credenti e non credenti, lascia un segno<br />

concreto e duraturo nella qualità formale delle opere costruite, testimoniando<br />

l’evolversi dell’arte, del gusto e del costume. Ne deriva un variegato campionario<br />

tipologico costituito da microarchitetture, nelle quali si legge un legame molto<br />

stretto<br />

con le altre arti, in particolare la scultura. Sia le forme che il disegno dell’ornamento,<br />

sempre molto curato nella composizione e nella realizzazione materiale, offrono<br />

interessanti spunti di riferimenti simbolici alle opere del defunto, nei quali<br />

6 Michela Rossi – Cecilia Tedeschi, Il disegno della Memoria, Pisa, ETS, 2010.<br />

336<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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