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Appendici.<br />

Tratto dall’ambito VI - Gestione e cura delle collezioni<br />

Le collezioni rappresentano l’elemento costitutivo e la ragion d’essere di ogni museo. La<br />

loro gestione e la loro cura costituiscono per questo un compito di primaria importanza<br />

che ogni museo, deve attendere al fine di garantirne:<br />

– l’incremento, se questo è previsto dalla sua missione, in base a linee d’indirizzo e con<br />

modalità definite dall’ente di governo del museo, nel rispetto della normativa vigente;<br />

– l’inalienabilità, salvo casi eccezionali, previsti dalla legislazione vigente e secondo<br />

procedure particolari;<br />

– la conservazione, la gestione e la cura: (...)<br />

– la piena accessibilità, fisica e intellettuale: (...)<br />

La gestione e la cura delle collezioni, nel costituire un ambito centrale di attività di ogni<br />

museo, comportano la definizione di un complesso di atti generali di indirizzo, di misure<br />

e di procedure operative, di forme e modalità di controllo che ogni museo ha il dovere<br />

di approvare formalmente, di attuare e di garantire in via permanente, aggiornandoli<br />

periodicamente e dando loro adeguata pubblicità.<br />

Tratto dall’ambito VII - Rapporti con il pubblico e relativi servizi<br />

Ogni museo affianca al dovere della conservazione del proprio patrimonio la missione,<br />

rivolta a varie e diversificate fasce di utenti, di renderne possibile la fruizione a scopo<br />

educativo, culturale, ricreativo e altro ancora. Interpretare il suo patrimonio e renderlo<br />

fruibile da parte dei visitatori, specialmente esponendolo, è dunque parte integrante<br />

della sua ragion d’essere. In linea generale, il museo è sollecitato a sviluppare, nel rispetto<br />

della propria tradizione e cultura, quegli aspetti di orientamento verso il visitatore che<br />

mettano quest’ultimo in grado di godere l’accostamento al museo stesso come un evento<br />

particolarmente appagante non solo in quanto fattore di crescita culturale, ma anche in<br />

quanto momento privilegiato della fruizione del tempo libero, e valido complemento<br />

delle più consuete attività ricreative.<br />

Il Codice etico per i musei dell’ICOM<br />

L’attuale Codice etico per i musei dell’ICOM è stato adottato durante la ventunesima<br />

Assemblea generale l’8 ottobre 2004 a Seoul.<br />

Il Codice etico è un normativa di autoregolamentazione professionale che fissa gli<br />

standard minimi di condotta e di performance che i professionisti museali, in tutto il<br />

mondo possono realisticamente applicare e quanto il pubblico ha diritto di aspettarsi<br />

dalla professione Museale.<br />

L’etica, nel museo, può essere definita come il processo di discussione che mira a<br />

identificare i valori e i principi di base su cui si fonda il lavoro museale, l’etica si propone<br />

di guidare la condotta museale al punto di portare a considerare Ia museologia come<br />

un’etica del museo.<br />

ICOM ha sempre assegnato una particolare attenzione alla dimensione etica della<br />

professione museale. L’aspetto etico è stato in un primo momento principalmente legato<br />

alle acquisizioni e alla circolazione internazionale dei beni culturali. II primo documento<br />

a carattere etico elaborato dall’lCOM è stato infatti «L’etica delle acquisizioni» (1970),<br />

che stabiliva un codice di comportamento indipendente e valido su scala internazionale<br />

sulle acquisizioni delle collezioni nei musei. Sulla base dell’«Etica delle acquisizioni» è<br />

stato in seguito elaborato un più esaustivo codice deontologico. Il Codice di deontologia<br />

professionale dell’ICOM è stato adottato nel 1986 dall’Assemblea generate a Buenos<br />

851<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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