27.05.2013 Views

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

1.1. La vita, l’opera, gli oggetti: dal culto delle reliquie ai Festival.<br />

“I racconti dell’origine ci parlano di un passato<br />

che non può ripetersi, ma che può essere evocato<br />

da narrazioni capaci di risalire indietro nel tempo<br />

e di addentrarsi nella vita con un movimento a spirale.<br />

Lo stesso oggetto-ricordo diventa cardine della storia<br />

e, se un tempo era un prodotto della vita,<br />

oggi è la vita che serve a spiegarlo.”<br />

Susan Pearce, 1995<br />

La celebrazione di uomini celebri, genialità letterarie e artistiche ha origini<br />

antiche. Nel passato cimeli quali ciocche di capelli, calchi del volto o della mano,<br />

maschere mortuarie, indumenti, oggetti personali, frammenti ossei, appartenuti<br />

a principi, re, papi e santi venivano conservate e molto spesso venerate.<br />

Il culto delle reliquie non è però prerogativa delle religioni, anche la ragione<br />

filosofica e le passioni letterarie hanno in passato avuto le proprie reliquie.<br />

Se a Bijapur nel Deccan si venera un pelo di Maometto, Gabriele d’Annunzio<br />

si inginocchiò dinnanzi alla teca contenente i capelli di Lucrezia Borgia alla<br />

Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ciò che induce a riflettere è l’accanimento su<br />

certi resti considerati simbolo di genialità.<br />

Ancora oggi, infatti, si desidera conoscere il Dna di Galileo e periodicamente<br />

si scopre il cranio di Mozart (sepolto in una fossa comune), numerose sono le<br />

deduzioni su resti e frammenti di grandi del passato. A Mosca, dopo la morte di<br />

Lenin, si fondò addirittura un vero e proprio centro per lo studio del cervello del<br />

morti, l’Istituto Obuch.<br />

Recentemente, infine, la scuola militare Prytanée ha richiesto il cranio del suo<br />

più antico allievo, Cartesio, attualmente conservato al Museo dell’Uomo di Parigi.<br />

Alla morte del filosofo, infatti, la testa venne trafugata e arriva a Parigi solo nel<br />

1882 staccata dal corpo conservato nella chiesa di Sainte-Geneviève du Mont dal<br />

1666 (poi trasportato a Saint-Geneviève du Mont nel 1819).<br />

Se il culto delle reliquie appare oggi meno frequente che nel passato, si può<br />

328<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!