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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

loro originario ambiente, esposte in sale spesso tutte uguali, secondo divisioni<br />

per classi affini (sculture, bronzetti, pitture, ceramiche, ecc.) capaci di creare<br />

solo un percorso spesso lungo chilometri e generatore di noia. Contro il pericolo<br />

della “noia del museo” si è cercato di riparare con le ricostruzioni storiche<br />

d’ambiente adunando opere di diverse classi, ma storicamente legate fra<br />

loro, creando così accostamenti stimolanti per la riflessione del visitatore. Si<br />

è pure cercato di rendere intelligibile il materiale con mostre particolari, anche<br />

rotatorie, concentrando l’interesse del visitatore su un’opera o un gruppo di opere<br />

presentate in modo organico. Le visite guidate, le conferenze, le pubblicazioni,<br />

sono la doverosa attività dei musei nella loro funzione educativa” 35<br />

Contro il pericolo della “noia del museo” e la decontestualizzazione dell’oggetto<br />

si inizia dunque ad allestire teatrini con ricostruzioni storiche, creando ambienti<br />

accattivanti per il visitatore. L’opera viene resa accessibile e comprensibile<br />

attraverso mostre tematiche temporanee, concentrando l’interesse del visitatore<br />

su un oggetto o un gruppo di oggetti presentati in modo organico.<br />

Il museo viene concepito come un’occasione didattica. La missione si sposta<br />

da una concezione conservativa, che si concentra sulla singola opera, ad una<br />

educativa, che si rivolge al pubblico e considera l’esperienza museale una summa<br />

di sollecitazioni prevedibili. L’intreccio di significati sociali sostituisce la visione<br />

categoriale delle istituzioni positiviste.<br />

A Francoforte, l’Historisches Museum, è uno dei primi esempi in cui si attua un<br />

allestimento dalla chiara funzione didattica. L’apparato comunicativo, inteso come<br />

relazione “scritta” applicata ad un pannello per la comprensione dell’opera, non<br />

si cela, bensì appare predominante per educare il visitatore e dare informazioni<br />

sulla natura dell’oggetto conservato nella vetrina. La collezione non viene esposta<br />

completamente, viene scelto un unico pezzo per ogni tipologia di documento,<br />

il più rappresentativo, il più prezioso, coronato da un pannello esplicativo che<br />

invade la teca.<br />

35 Luigi Salerno, voce Museo in Enciclopedia Universale dell’Arte, Istituto per la Collaborazione<br />

Culturale, Firenze, Sansoni, 1963, vol. IX, pp. 738-772.<br />

695<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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