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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

.<br />

domina la concezione classica e poi cristiana della morte come passaggio ad<br />

altra vita.<br />

In questo modo il cimitero si caratterizza come un patrimonio collettivo di grande<br />

valore artistico-architettonico, che documenta nel costruito un concentrato della<br />

storia civica.<br />

Esso è il luogo di culto della memoria, dove si associano i valori laici e quelli<br />

religiosi, nel quale si riconoscono sia la comunità che i singoli. La qualità formale<br />

diventa un aspetto peculiare dell’architettura funeraria, per la sua concezione<br />

implicita di monumento distintivo in memoria delle qualità del defunto e questo<br />

determina la creazione di un ‘edificio’ a scala urbana nel quale la qualità diffusa<br />

diventa qualità ambientale. In relazione a questo, si evidenzia ulteriormente la<br />

relazione imitativa tra città dei morti e città dei vivi. Il cimitero costituisce infatti<br />

un modello ridotto della città, con i suoi servizi, i suoi bassifondi, i suoi confini e<br />

come tale ne può esemplificare lo studio. 7<br />

Il fondamentale ruolo dei cimiteri monumentali ha portato, recentemente, ad<br />

ideare veri e propri “musei della memoria” che portano alla scoperta di anime<br />

perdute e tombe celebri.<br />

A Bologna il cimitero monumentale La Certosa è, da un punto di vista storico e<br />

artistico, uno dei più importanti monumenti della città. Il cimitero ha valore d’opera<br />

d’arte per la sua composizione spaziale e per le sculture e sepolcri progettati da<br />

importanti artisti. Qui Bologna ritrova i suoi grandi: da Carducci a Morandi, i suoi<br />

accademici, i suoi artisti, i suoi patrioti, cui i tempi moderni accordano il diritto<br />

al nome e al ricordo. Un tema, questo della conservazione della memoria, che si<br />

ripresenta oggi in forma nuove e meritevoli di una riflessione profonda.<br />

L’occasione del Bicentenario del Cimitero di Bologna nel 2001 ha dato inizio ad<br />

7 Michela Rossi, Città dei vivi e città dei morti, in Michela Rossi (a cura di), Città perduta/architetture<br />

ritrovate, Pisa, ETS, 2004, pp.18-21.<br />

337<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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