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Conclusioni. Dalla “casa come me” alla “casa di tutti”.<br />

classificatorie che cercano di assimilare complesse tradizioni spaziali con modelli<br />

astratti di comportamento, il piccolo universo, rappresentato dalla casa singola<br />

individuale, si confermi come il modello tipologico più instabile e più sfuggente<br />

che ci sia, in rapporto a tante altre possibili occasioni pubbliche o private di<br />

mettere in evidenza la potenzialità dell’architettura.<br />

E’ evidente come non possano essere accomunate le esigenze museologiche<br />

e museografiche della trasformazione un “palazzo” sito nel centro storico di<br />

una capitale con quelle di una “capanna vernacolare” perduta in un paesaggio<br />

agrario lontano da ogni centro abitato, oppure le esigenze di un’opulenta casa<br />

di un collezionista con quelle di memoriale minimalista, privo persino di ogni<br />

collezione fissa. Per questo motivo come potrebbe avvenire per altri campi di<br />

applicazione dell’architettura, la formulazione della “guida operativa” ribadisce<br />

sempre principi generali e condizioni attuali e non approfondisce le tante diverse<br />

vicende e micro-storie possibili, che trovano riscontro in un intervento esecutivo<br />

diretto.<br />

Un ulteriore futuro approfondimento della ricerca potrebbe quindi avvenire<br />

attraverso la definizione di linee guida più particolari, circoscritte ad un tempo<br />

o ad un luogo particolare, più attente all’esame di una realtà multiforme,<br />

costruita da oggetti, luoghi e temi di architettura inusuali, che meritano di essere<br />

osservati ancor più da vicino e per poter valorizzare in seguito la loro evidente<br />

eterogeneità.<br />

Dalla “casa come me” alla “casa di tutti”.<br />

La difficoltà di rendere compiuto uno spazio capace di interpretare una vita.<br />

La casa dell’uomo non è quasi mai un’opera d’arte da esporre in un museo.<br />

L’opera d’arte, nei modi in cui è stata per lungo tempo pensata, rappresenta,<br />

infatti, quasi sempre, l’instabile materializzazione di un attimo sfuggente che<br />

è destinato a durare poco. La casa, invece, si impone e resiste al tempo, solo<br />

744<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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