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Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

La casa di Théodore Reinach a Beaulieu-sur-mer.<br />

La Villa Kérylos, il cui significato in greco è “rondine di mare”, nasce dall’incontro<br />

dell’ellenista Théodore Reinach (1860-1928), filologo, archeologo, studioso di<br />

musica e professore presso il Collegio di Francia, con l’architetto Emmanuel<br />

Pontremoli, vincitore del Grand Prix di Roma nel 1890 e membro dell’Accademia<br />

di Belle Arti. Grazie agli studi compiuti presso le antiche città di Pergamo e Didima,<br />

Pontremoli è un attento conoscitore dell’architettura ellenica e si trova da subito<br />

in perfetta sintonia con l’idea di Reinach di costruire una nuova dimora sul mare,<br />

che tragga ispirazione dall’antico mondo greco. Scrive Pontremoli nel 1934, a<br />

proposito di questo incredibile progetto: “Sapevo, e precedenti espe rienze me lo<br />

provavano ampiamente, che qualunque restauro, riproduzio ne, ricostruzione di una<br />

dimora del passato è privo di senso se ci si attiene esclusivamente a ciò che si crede<br />

essere la verità, o la pretesa verità archeologica. Sapevo anche che si tratta di una<br />

ricerca vana, votata al falli mento più irrimediabile, perché fin dai primi tentativi verrà<br />

a mancare il documento esatto, probante, e a quel punto tutto svanirà, in assenza<br />

di basi sicure; l’opera concepita in queste condizioni non potrà essere che una<br />

sce nografia senza vita, il gioco di un momento, la curiosità di un’ora.” Dal punto di<br />

vista architettonico le principali fonti di ispirazione sono identificabili con le case<br />

aristocratiche dell’isola di Delo; dal punto di vista artistico, gli affreschi, i mosaici,<br />

gli stucchi, gli arredi e le sculture ripropongono fedelmente le leggende degli dei<br />

e degli eroi classici.<br />

La villa, organizzata su due piani, si sviluppa intorno al cortile centrale colonnato, il<br />

Peristilio, caratterizzato da una fontanella che rappresenta il ruolo fondamentale<br />

giocato dall’acqua nel ciclo della vita e che permette l’illuminazione e l’aerazione<br />

di tutti i locali che vi si affacciano. L’ingresso, il Thyrôreion, posizionato nella<br />

parte occidentale dell’edificio, è impreziosito da una serie di figure allegoriche,<br />

capeggiate dalla statua del poeta Sofocle e poste a protezione degli abitanti<br />

della casa. A nord si apre il Balnéion, all’interno del quale spicca la grande vasca<br />

ottagonale al centro della stanza. Da qui, tornando nel Thyrôreion, attraverso<br />

il già citato Peristilio, si entra nella Biblioteca, affacciata ad est grazie a tre<br />

407<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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