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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

8.3. Il progetto della luce, del colore e dei materiali dell’allestimento.<br />

Il racconto della luce<br />

Per una “istituzione” come quella museale, il cui scopo è quello di esporre se<br />

stessa ed i propri contenuti, il problema della visione come “pura e idonea<br />

visibilità” rappresenta senza dubbio un nodo fondamentale: al punto che, sul<br />

piano tipologico e funzionale, la stessa forma complessiva del museo, e delle<br />

sue sale espositive è determinata dalle necessità di assicurare le più corrette<br />

condizioni di illuminazione naturale e artificiale alle opere ed ai reperti esposti.<br />

Attraverso una corretta modulazione della luce, autentico strumento progettuale,<br />

l’involucro del museo sembra prendere consistenza materica, e diventare un<br />

tutt’uno con la collezione che deve ospitare. Strumento essenziale e al tempo<br />

stesso estremamente pericoloso per la conservazione delle opere d’arte, la luce<br />

diventa il punto di riferimento vitale nel progetto di ogni sala espositiva.<br />

Talvolta il progetto della luce diviene l’affascinante pretesto per caratterizzare<br />

quegli ambiti che derivano la propria forma dai modelli arcaici: la galleria,<br />

l’enfilade oppure la grande sala come cuore dell’edificio. Uno dei più celebri<br />

edifici ideati sul tema della galleria è il Kimbell Art Museum di Houston. Qui<br />

l’architetto Louis Kahn, propone un sistema di illuminazione duplice. Utilizza una<br />

luce laterale che definisce luce gialla o luce calda. Questa invade lateralmente gli<br />

spazi riflettendosi sui conci di travertino a rivestimento delle pareti delle gallerie.<br />

Modula poi la luce dall’alto, Kahn la chiama “luce blu”, o “luce fredda”: è la luce<br />

che proviene dalla sommità delle gallerie e attraverso un sofisticato lucernario<br />

sembra scivolare sulla volta dell’edificio in cemento, trasmettendo ai visitatori la<br />

sensazione materica del cemento.<br />

Partendo, pertanto, da un’accurata analisi del meccanismo della visione e delle<br />

caratteristiche fisiche della luce, particolare impegno deve essere dedicato al<br />

complesso e delicato aspetto illuminotecnico. Esso appare infatti di difficile e<br />

problematica soluzione, essendo sostanzialmente caratterizzato da due distinte e<br />

contrapposte esigenze: quella di illuminare con pienezza e continuità l’ambiente<br />

museale e tutto ciò che è in esso contenuto, per consentire, attraverso la completa<br />

720<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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