27.05.2013 Views

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

La casa sogno, inconscio, gioco.<br />

Un terzo ambito di approfondimento indaga la dimora come organismo<br />

dinamico, mutevole, sovrannaturale. La casa magica è la scatola surrealista, che<br />

nasce dall’inconscio del suo abitante e si nutre dei suoi sogni. Un esempio a<br />

questo proposito è la Villa Falbala di Jean Dubuffet nata dalla fase creativa più<br />

matura di uno dei principali esponenti francesi dell’Informale. La dimora nasce<br />

come scultura abitabile, una gemmazione di forme dinamiche, al suo interno<br />

gli ambienti sono privi di suppellettili per garantire a chi la abita un completo<br />

isolamento dal mondo reale.<br />

Lo scrittore inglese George Eliot in Middlemarch interpreta lo spazio abitativo<br />

come un gioco di specchi, in cui esterno e interno si fondono in un’unica<br />

dimensione: “Giorno e notte, senza interruzione salvo quello del breve sonno<br />

che intrecciava l’esame retrospettivo e la paura in un presente fantastico, egli<br />

sentì le scene della sua prima vita frapporsi fra sé e ogni altra cosa, in una<br />

maniera altrettanto ostinata di come, quando guardiamo attraverso la finestra<br />

di una stanza illuminata, gli oggetti ai quali giriamo la schiena continuano ad<br />

essere davanti a noi, al posto dell’erba e degli alberi. Le vicende successive<br />

interne ed esterne erano lì nella stessa veduta: benché su di ognuna si potesse<br />

indugiare colta per volta, il rimanente manteneva ancora la sua presa sulla<br />

consapevolezza”.<br />

Un’analoga suggestione di riflesso e intercambiabilità tra interno ed esterno si<br />

percepisce nell’opera “Les valeurs personnelles” del pittore René Magritte, ove<br />

lo spazio abitativo viene invaso da oggetti giganti e la gravità del soffitto viene<br />

retta da precarie pareti celesti.<br />

Ettore Sottsass interpreta lo spazio dell’abitare come un rito sovrannaturale e<br />

misterioso “Esiste un rito magico con il quale si invoca e si propizia la pioggia<br />

innaffiando la polvere secca della terra. Allo stesso modo si invoca e si propizia<br />

l’universo costruendo una casa. La casa è la ricostruzione dello spazio dell’universo<br />

come l’acqua versata sulla terra è la ricostruzione della pioggia. ”<br />

Portando all’estremo questa visione dinamica e sovrannaturale si può arrivare a<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.<br />

61

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!