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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

intenzioni dell’artista e compiuta su iniziativa dell’Associazione Amici di Eugène<br />

Delacroix, avviene verso la metà del Novecento.<br />

La casa di villeggiatura e la casa di campagna<br />

L’artista, nella seconda metà del XIX e nella prima metà del XX secolo, abbandona<br />

le pittoresche soffitte del mondo bohemien e i dimessi locali aperti sui cortili,<br />

contigui ai laboratori di artigiani o addirittura a stalle, e utilizza, invece, come<br />

casa-studio un modesto appartamento di città oppure una casa isolata di due<br />

piani con un limitato giardino in un quartiere di periferia. Spesso prende in affitto<br />

una casa isolata fra campi coltivati e radure in un antico villaggio di campagna<br />

lontano dalla città. Ne sono esempio gli studi dei pittori del de l’Ecole di Barbizan<br />

sulla Val di Marna oppure gli atelier dei maestri del Der Bruke ai bordi della<br />

English Garten a Monaco di Baviera all’inizio del Novecento.<br />

In Francia lo scultore Auguste Rodin (1840 - 1917), oltre alla celebre dimora a Parigi,<br />

può disporre di ambiti più discreti dove ritirarsi e dove, lontano dalle mondanità,<br />

può procedere nella sua ricerca creativa. Lasciata Parigi, con un viaggio in treno<br />

di venti minuti, egli raggiunge il villaggio di Meudon. La casa di campagna ai<br />

piedi delle colline, la Villa des Brillants, è costruita in mattone e pietra secondo<br />

il gusto delle dimore del tempo. A partire dall’anno 1895 lo scultore trasforma<br />

la proprietà in un luogo adatto al suo lavoro. In padiglioni adiacenti vengono<br />

sistemati studi e laboratori presso i quali vengono accomodati i praticanti o gli<br />

assistenti, gli operai. Il vasto giardino, che serve da ambiente intimo ideale per le<br />

meditazioni del maestro, accoglie anche varie opere d’antichità, che poi verranno<br />

raccolte in un apposito atelier.<br />

Durante il Novecento cessa in parte la fase della pittura a cavalletto da atelier, la<br />

luce, il colore e la profondità della natura influenzano il quadro, il controllo della<br />

dimensione degli spazi interagisce con la comprensione dell’opera. Sulla spinta<br />

di molte teorie d’avanguardia, spazio interno e spazio esterno diventano parte<br />

di un’unica considerazione. Sempre più spesso poi gli orizzonti ampi della natura<br />

e la luminosità variabile dei siti au plain air vengono apprezzati come condizioni<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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