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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

possa sostituire al valore del Mito, l’Anima della Nazione.<br />

In particolare si assiste in Europa alla celebrazione di importanti letterati e<br />

musicisti, cantori e interpreti dell’identità nazionale. Nella casa del personaggio<br />

illustre in questo caso si innerva un percorso emozionale, testimonianza di una<br />

vita sacrificata alla nazione.<br />

L’accento che si impone alla valorizzazione del luogo non è sul singolo uomo o su<br />

un mito della contemporaneità, bensì su un’opera, su un sentimento nazionale<br />

profondo.<br />

Le case si presentano in questo caso come luoghi impregnati della presenza fisica<br />

dell’uomo illustre e sono piene di oggetti e reliquie. I cimeli più comunemente<br />

diffusi sono ciocche di capelli, calchi del volto o della mano, maschere mortuarie,<br />

indumenti, oggetti personali, frammenti ossei o oggetti associati all’attività<br />

letteraria.<br />

La casa di Alexander Pushkin a San Pietroburgo (Russia).<br />

L’appartamento in cui visse dal 1836 al 1837 e in cui morì Alexander Pushkin, a<br />

seguito delle ferire riportate nel duello che aveva sostenuto per difendere l’onore<br />

della moglie, si affaccia sul lungofiume Mojka a San Pietroburgo. La dimora è<br />

arredata con mobili d’epoca, cimeli tra cui il gilet che indossò al duello fatale<br />

Pushkin e il biglietto con la rivelazione del tradimento della bella moglie Natalja.<br />

La scelta interpretativa che è stata fatta di questo luogo ha privilegiato non tanto<br />

la qualità abitativa della casa, che è un bell’esempio di dimora borghese della<br />

prima metà del XIX secolo, né solamente la celebrazione del genio, bensì la<br />

drammaticità della vicenda di cui la casa fu palcoscenico. Il percorso di visita si<br />

sviluppa raccontando gli ultimi tre giorni di agonia del poeta e le stanze (il salotto<br />

dove fu trasportato il letto dal primo piano per accogliere il ferito, lo studio dove<br />

usava lavorare, i luoghi dell’intimità domestica) diventano i testimoni dell’addio<br />

di Pushkin alla famiglia e della processione di amici e parenti che lo salutarono<br />

prima della morte. Il pubblico è coinvolto nell’emozione della narrazione al punto<br />

di poter autonomamente impugnare la maniglia e con gesto familiare aprire la<br />

159<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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