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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

Premessa<br />

In un’ottica generale di valorizzazione dei beni culturali1 , la ricerca intende porre<br />

l’accento sui diversi modi che una comunità ha per interpretare il ricordo di un<br />

personaggio celebre.<br />

In particolare si intende allargare il campo d’indagine a tematiche vicine a<br />

quella principale, per costruire un quadro completo su tutte le possibili tecniche<br />

di valorizzazione di un ambito abitato da un illustre personaggio. L’analisi è<br />

condotta in modo “parziale”, non si effettuerà cioè una compiuta disamina del<br />

vasto argomento, ma ci si soffermerà solo su alcuni aspetti riconducili al dibattito<br />

recente. In particolare si farà riferimento ad una nozione allargata di bene<br />

culturale, che comprende anche ambiti immateriali, che non hanno una sede fisica<br />

in un luogo preciso, ma possono essere evocati attraverso eventi temporanei ed<br />

effimeri quali: spettacoli di prosa, di teatro, letture poetiche, danza, opere liriche,<br />

concerti, rassegne cinematografiche, mostre, festival. La ricerca darà quindi una<br />

definizione di luogo della memoria, elencando i principali tipi architettonici che<br />

nel tempo hanno assunto il ruolo specifico di “ricordare”. Attraverso di essi la<br />

comunità interpreta, infatti, la narrazione della storia di un evento o di un illustre<br />

personaggio in un processo figurativo complesso, che trova nell’architettura la<br />

sua possibilità di eterno ordinamento. Una preciso ambito di approfondimento<br />

sarà quindi dedicato agli spazi istituzionali di tutela e di promozione dell’eredità<br />

collettiva: non solo musei, ma anche centri culturali, biblioteche, istituzioni<br />

1 Con il termine “valorizzazione” si intende un’attività che rivestisse il compito di provvedere alla<br />

salvaguardia del bene culturale attraverso l’accentuazione della pubblica fruizione e l’estrinsecazione<br />

dei suoi più reconditi valori culturali. La valorizzazione si presenta come una funzione inscindibilmente<br />

connessa a quella di tutela, dove la prima si muove nell’ottica dell’espressione delle potenzialità<br />

educative, formative, ricreative, e la seconda nell’ottica della tutela dell’integrità fisica del bene stesso.<br />

Il termine “valorizzazione” compare per la prima volta nella legislazione italiana dei beni culturali<br />

all’interno dell’atto legislativo, che segna la nascita del Ministero per i Beni culturali e ambientali il 3<br />

dicembre 1975: “il Ministero per i Beni culturali e ambientali provvede alla tutela e alla valorizzazione<br />

del patrimonio” (art. 1). Da quel momento il Ministero per i Beni culturali intreccia il proprio destino<br />

con quello della valorizzazione culturale. Appartiene a quello stesso arco di tempo la formulazione in<br />

campo giurisprudenziale del concetto di bene culturale, che sostituisce l’antica accezione di “cose di<br />

interesse artistico e storico” propria della normativa 1089/1939, con quella più moderna di “testimonianza<br />

materiale avente valore di civiltà”.<br />

324<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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