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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

sono le caratteristiche salienti dello spazio. Aree ribassate si alternano a stanze<br />

più spaziose, creando la ritmicità dello spazio tipica dei principi compositivi<br />

dell’architetto. Una piccola scala elicoidale, completamente a vista, sale a un<br />

tetto giardino, una sorta di padiglione sopra l’appartamento che appare come<br />

un corpo estraneo sulla sommità dell’l’edificio. L’appartamento è decorato con<br />

dipinti di Le Corbusier e completamente arredato secondo pezzi unici disegnati<br />

dall’architetto.<br />

In diverse fasi della sua vita l’architetto Oswald Mathias Ungers (1926<br />

–2007) costruisce tre case per se stesso a Colonia e in ognuna di esse, come<br />

evoluzione del suo pensiero teorico, sperimenta un’idea progettuale diversa:<br />

l’idea di un organismo complesso, come una città ridotta nella prima dimora<br />

di Belvederestraße; l’idea di una forma pura nella residenza progettata in fase<br />

matura di Glashütte e l’idea di una collezione di oggetti della memoria nell’ultima<br />

abitazione disegnata in Kämpchensweg. Queste architetture sono state costruite<br />

in epoche diverse, ma rappresentano ai suoi occhi un insieme equilibrato che si<br />

completa.<br />

La prima, la casa di Belvederestraße 40 a Colonia-Müngersdolf realizzata<br />

dall’architetto nel 1958, nasce da una ricerca empirica e materica. L’abitazionestudio<br />

serve al suo proprietario da eremo, fucina di idee o stanza del tesoro<br />

deputata a conservare la sua preziosa biblioteca. Come scrive lo stesso Ungers<br />

“la casa è allo stesso tempo uno spazio per vivere, un laboratorio, una finestra<br />

sul mondo e una provetta...E’ il riflesso di un’idea del mondo, della vita,<br />

dell’esistenza. E’ un pezzo di mondo esistenziale.” La dimora si presenta come<br />

una figura scultorea composta di volumi plasmati in positivo e in negativo. Il<br />

centro della composizione della dimora è un pieno: il nodo della scala elicoidale.<br />

Intorno sono disposti nuclei volumetrici di diversa dimensione che si articolano e<br />

si scompongono verso l’esterno. Contrappunto alla plasticità della casa è il cubo<br />

compatto della biblioteca, costruita nel terreno contiguo nel 1990.<br />

Le dimore dell’architetto costruite successivamente, la casa di Glashütte e la casa<br />

in Kämpchensweg 58, riflettono una posizione più matura del maestro, che lo<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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