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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

siano diventate sempre più accurate e approfondite. Come viene riportato nel<br />

testo, Dalla casa atelier al museo, di Aldo De Poli, Marco Piccinelli e Nicola<br />

Poggi: la scheda di lavoro elaborata durante la seconda fase di classificazione del<br />

Demhist ha tenuto in considerazione nove ambiti di autovalutazione per ogni<br />

casa-museo (status giuridico, assetto finanziario, strutture del museo, personale,<br />

sicurezza, gestione, collezione, collaborazione con enti esterni, interpretazione<br />

casa-museo). Ma forse i caratteri identitari sono molti di più: per esempio la<br />

relazione tra edificio e lotto o tra fonti principali e spazi aperti di qualità, quali<br />

viali di accesso laterali e giardini; la presenza nell’edificio conservato di altre unità<br />

residenziali; la compresenza di altre attività, definibili come terziarie; la gradualità<br />

delle estensioni, dei percorsi di attraversamento e degli accessi originari.<br />

Mentre gli studi in Europa si estendono, molte delle principali questioni<br />

museografiche e architettoniche di fondo restano aperte e vengono tralasciate e<br />

trascurate nelle campagne di censimento delle case-museo.<br />

L’esigenza di incasellare in categorie Demhist realtà molto distanti tra loro in<br />

termini geografici e di vocazione museologica e museografica, porta spesso ad<br />

identificare con uno stesso Comitato musei diversissimi tra loro.<br />

E’ evidente come non possano essere accomunate le esigenze museologiche e<br />

museografiche di un “palazzo reale” sito nel centro storico di una capitale con<br />

quelle di una “capanna vernacolare” sito in un paesaggio agrario lontano dal<br />

centro abitato, oppure le esigenze di una casa di un collezionista con quelle di<br />

una casa memorial priva di ogni collezione.<br />

Una prima proposta per risolvere almeno in parte questa delicata questione<br />

potrebbe essere quella di ragionare sulle categorie elencate nella seconda<br />

proposta di Classificazione (Vienna 2007), facendole ricadere altri Comitati<br />

ICOM accomunandole con altre tipologie museali. Per esempio le case a<br />

carattere etnoantropologico potrebbero essere accomunate ai musei etnografici<br />

e farle rientrare nell’International Commitee for Museums and Collections of<br />

Ethnography (ICME). Un altro esempio sono case di letterati, già considerate da<br />

molti studiosi parte dell’International Commitee for Literary Museums (ICLM).<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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