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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

Pur nell’analogia dei temi, i differenti approcci metodologici e i diversi obiettivi<br />

ne differenziano sostanzialmente i caratteri. In un caso si perseguiva, attraverso<br />

un processo di misurazione, il dimensionamento e la standardizzazione dei<br />

bisogni, degli spazi, delle attrezzature, la distribuzione democratica delle<br />

risorse. Nell’altro l’interesse per lo spazio interno dell’abitazione è sempre stato<br />

caratterizzato dalla ricerca di criteri trasversali che, prescindendo da forme e<br />

linguaggi già codificati, permettessero di ottenere luoghi capaci di esprimere<br />

quel senso di focolare domestico teorizzato da Wright.<br />

La dimora dell’uomo è un racconto costruito per frammenti delle vite che al<br />

suo interno si intrecciano, è un riflesso a volte sbiadito, altre volte manifesto,<br />

delle esigenze dell’uomo. E’ così intimamente legata ai suoi abitanti che assume<br />

una dimensione superiore a quella metrica delle superfici e dei volumi, una<br />

dimensione antropologica dell’esperienza sociale. La casa rappresenta in tal<br />

senso quasi una “proiezione del proprio sé”, un’appendice, che crea un continuo<br />

scambio sinergico tra interiorità e socialità.<br />

Se ogni uomo istaura con la propria casa un rapporto speciale, in alcune persone<br />

dalla sensibilità più spiccata prende forma compiuta e si traduce in capolavori<br />

dell’architettura, in testi letterari, in quadri e poesie d’autore. Nella casa del<br />

pittore Emilio Tadini a Milano, ad esempio, la dimensione residenziale e quella<br />

artistica si fondono inestricabilmente, la casa sembra entrare dentro ai suoi quadri<br />

e alla sua pittura, il suo mondo colorato e caotico, finiscono per caratterizzare<br />

la dimora stessa. Il confine tra pittura bidimensionale e spazi di vita si fa vago:<br />

la densità di oggetti e significati ritorna in ogni stanza, tutto viene caratterizzato<br />

per grandi cicli, secondo una tecnica di sovrapposizione di piani temporali in<br />

cui ricordo e realtà, tragico e comico, ricorrono in un gioco infinito di opposti.<br />

La dimora di Olga Carolina Rama a Torino è un luogo fortemente evocativo,<br />

invece, a tratti carnale, a tratti spirituale: una stratificazione geologica di ricordi,<br />

ispirazioni, sentimenti, che ritornano fugaci nelle sue opere. La più celebre artista<br />

italiana contemporanea nei suoi quadri raffigura i tanti oggetti raccolti nella sua<br />

casa-atelier, una mansarda sempre oscurata, dalla quale non si vede mai il cielo,<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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