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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

particolare valore spaziale e diventa un topos ricorrente, come luogo privilegiato<br />

per esporre infiniti oggetti. Le quattro pareti del salone o del salotto, nel tempo<br />

si evolvono, senza mai perdere la propria essenza simbiotica legata agli oggetti<br />

custoditi. Nelle sale di rappresentanza sono ordinati ed esposti quadri, sculture,<br />

maioliche, monete, ricordi di viaggio, con l’intenzione primaria di fondere le<br />

diverse forme d’arte in uno spazio espositivo unico.<br />

Per concludere ogni secolo, per non dire ogni generazione, impone uno stile<br />

di vita differente dal secolo precedente: solo così la casa, con i suoi arredi e<br />

sue opere d’arte raccolte, diventa lo specchio di chi la abita, e le suppellettili<br />

non si distinguono soltanto per il valore intrinseco, ma piuttosto per il legame<br />

sentimentale che le lega al proprietario. La personalità del collezionista non si<br />

misura più solo dall’eleganza, ma anche dalle motivazioni indirette della scelta,<br />

con la quale è arredata la dimora, perché ogni stanza della abitazione deve<br />

soddisfare specifiche esigenze simboliche, che variano a seconda del carattere<br />

degli individuo e della classe sociale di appartenenza.<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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