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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

.<br />

2.3. La produzione e la collezione d’arte.<br />

Nella formazione di ogni buon artista non deve mancare una buona base di<br />

conoscenza dell’arte antica. L’allievo, appena ne ha la possibilità, si reca dunque<br />

nelle Pinacoteche per conoscere direttamente i quadri dei grandi maestri, per<br />

riprodurne le tecniche e acquisire lentamente delle valide certezze universali.<br />

Molto spesso poi l’opera di questi maestri entra a far nella dimora dell’artista e<br />

si affianca ai capolavori di produzione propria.<br />

Da queste osservazioni si può dedurre come la collezione di arte non propria,<br />

possa costituire un importante strumento di conoscenza dell’artista al pari degli<br />

oggetti personali, dei cimeli della sue opere.<br />

Nella casa di via Fondazza a Bologna, l’artista Giorgio Morandi raccoglie, ad<br />

esempio, un gran numero di opere antiche da analizzare e studiare, sono in<br />

prevalenza piccoli quadri di Crespi, Longhi, acqueforti di Rembrandt, Poussin e<br />

Jacopino. A questo proposito il critico Roberto Longhi scrive: “Eccola nell’ordine<br />

dei tempi: Giotto, Masaccio, Piero, Bellini, Tiziano, Chardin, Corot, Renoir,<br />

Cèzanne. Su questi nomi, in prevalenza cadeva il discorso e ne parlava Morandi<br />

con particolari sempre da conoscitore vero, non da amatore svagato”. 21<br />

Giorgio Morandi nutre un interesse particolare, inoltre, per l’archeologia e ama<br />

molto la Grecia e l’arte classica. Nel soggiorno della sua dimora, sopra un tavolino,<br />

conservava infatti un vaso del periodo etrusco, regalo dell’amico Magnani.<br />

Arnaldo Beccari ricorda così una sua visita allo studio di Morandi nel 1964: “ E<br />

qui mi mostra, traendolo gelosamente da un armadietto a giorno, una ciotolina<br />

greca, di marmo diafano come l’alabastro, con una scanalatura interna sull’orlo<br />

un po’ rilevato. E’ una ciotolona che proviene dagli scavi delle isole cicladi e si<br />

fa risalire al 2500-3000 a.C. (…). Ci sono in quel armadietto altri pezzi di scavo:<br />

vasi, anfore e coppe dell’antica Grecia sontuosamente istoriati, ma Morandi pur<br />

21 Renzo Renzi, La citta di Morandi: 1890-1990: cent’anni di storia bolognese attraverso la vicenda<br />

di un grande pittore, Bologna, Cappelli, 1989, p.80.<br />

353<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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