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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

ottimali per l’esposizione e alcuni artisti iniziano a proporre istallazioni concepite<br />

proprio per il parco della propria dimora. Molti artisti decidono di risiedere<br />

lontano dalla città. Allontanandosi dalla caotica città industriale, molti uomini<br />

di ingegno preferiscono risiedere definitivamente in piccoli centri abitati, dove<br />

sviluppano in modo più riservato la loro creatività. In genere le nuove dimoreatelier<br />

sono ubicate in siti isolati, su pendii, su alture, da cui poter godere<br />

splendide viste sull’abitato e sulla natura circostante. Le diverse residenze del<br />

pittore Henri Matisse a Nizza o le varie case di Pablo Picasso, in Costa Azzurra,<br />

sono tra gli esempi più conosciuti.<br />

Le Domaine des Collettes in Costa Azzurra è una proprietà agricola di circa tre<br />

ettari, nel 1907 il pittore francese Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) si innamora<br />

del magnifico oliveto e la compra l’intera tenuta. Qui il l’artista costruisce la sua<br />

casa, dove si stabilisce nel 1908, e vi resta fino alla sua morte. La fattoria isolata<br />

viene adattata, dapprima si trasformano rustici e rimesse, poi si scavano passaggi<br />

e si aggiungono tettoie. Arricchendo e trasformando gli spazi aperti dell’antico<br />

podere, progettando nuovi recinti e occupando nuove stanze, l’artista, con il<br />

tempo, crea quella che diverrà la casa della vita. Il figlio minore, Claude Renoir<br />

ne eredita la proprietà e vi rimane fino al 1960. Il 5 aprile 1960, la città di Cagnes,<br />

con l’aiuto del Consiglio Generale delle Alpi-Marittime, acquista il “Domaine des<br />

Collettes” e la trasforma in museo, destinato a tramandare il ricordo di Renoir in<br />

questi luoghi.<br />

Fra i molti casi italiani, ricordiamo quello della casa del pittore Pompeo Mariani<br />

(1857-1927) a Bordighera, in Liguria. Nel 1908 il pittore giunge a Bordighera,<br />

qui, acquista una piccola dimora sui pendii ad oliveto dietro l’abitato e inizia<br />

i lavori di ristrutturazione. Sotto la guida dell’architetto Rodolfo Winter, figlio<br />

del noto architetto di giardini Ludovico Winter, modifica la struttura originaria,<br />

con ampliamenti ed abbellimenti in facciata. All’interno del parco, progettato,<br />

probabilmente, da Charles Garnier, il Winter costruisce il nuovo atelier: il nuovo<br />

studio, che il pittore chiama “La Specola”.<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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