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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

del personaggio.<br />

I ritratti pittorici o fotografici sono pertanto oggetti biografici profondamente<br />

soggettivi e, in quanto manufatti, rispondono altresì alle convenzioni del genere,<br />

alla moda e al gusto del tempo.<br />

L’arte del ritratto ha origini molto antiche. Già l’arte greca pose come problema<br />

centrale la rappresentazione dell’uomo, pur ricercando il tipo e non l’individuo.<br />

L’interesse per il ritratto individuale si precisa nel XIII secolo, spesso legato a un<br />

programma di autocelebrazione o a un uso strumentale del ritratto di corte. Giotto<br />

dà un contributo decisivo allo sviluppo della ritrattistica, esempio emblematico<br />

è il ritratto del committente Enrico Scrovegni nella Cappella dell’Arena a Padova<br />

(1304-06).<br />

A partire dal XV secolo nasce dunque il ritratto moderno, che individua la<br />

dignità di rappresentazione di un soggetto autonomo: il ritratto privato, segno<br />

di un’autoaffermazione dell’individuo nei suoi peculiari valori, è dunque legato<br />

alla nuova cultura umanistica e all’ascesa della classe borghese. Nell’ambito del<br />

ritratto privato si precisarono diverse tipologie: il busto, la mezzafigura, la figura<br />

intera o ancora il ritratto di famiglia o di gruppo.<br />

Con il pittore fiammingo Jan van Eyck (1390-1441) ha inizio il ritratto realistico,<br />

indagato con gusto analitico, ne è esempio il dipinto che rappresenta i coniugi<br />

Arnolfini conservato alla National Gallery di Londra. In Italia Piero della Francesca<br />

ritrae Federico da Montefeltro e sua moglie di profilo, aggiungendo una nuova<br />

attenzione per i particolari naturali.<br />

Nel XVI si sviluppa il “ritratto veneto”, orientato verso una più viva gestualità e<br />

un contesto ambientale qualificato da segni che ne sottolineavano la concezione<br />

allusiva e l’interesse per la vita interiore e sociale del soggetto: così Tiziano<br />

ritrae il sovrano Carlo V a cavallo (1548, Madrid, Museo Nacional del Prado). Il<br />

ritratto ufficiale viene trattato in modo più dichiaratamente idealizzato e aulico<br />

da Raffaello, che fissa un modello esemplare di ritrattistica di tipo celebrativo<br />

(Giulio II, Londra, National Gallery) e di tipo intellettuale e sociale (Baldassarre<br />

631<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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