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1.5.<br />

Capitolo 5. L’intorno della casa diventa museo. Il progetto paesaggistico.<br />

Viste obbligate su orizzonti lontani. La finestra sul paesaggio.<br />

Una quinta questione propone una riflessione sulle possibilità dell’architettura<br />

di progettare relazioni tra uomo e paesaggio, attraverso la messa a fuoco di una<br />

determinata porzione di territorio. Il riquadro di una finestra così come l’arcata<br />

di un portico possono ritagliare, infatti, il flusso libero della natura e incorniciare<br />

un luogo. Giorgio de Chirico scrive a questo proposito “Il paesaggio, chiuso<br />

nell’arcata del portico, come nel quadrato o nel rettangolo della finestra, acquista<br />

maggiore valore metafisico perché si solidifica e viene isolato dallo spazio che lo<br />

circonda” 3 .<br />

Attraverso un determinato “congenito compositivo” un nuovo progetto può dare<br />

valore ad un determinato frammento di paesaggio, individuando nuovi punti di<br />

interesse quali belvedere, finestre, e piccoli slarghi interclusi tra gli edifici.<br />

L’architettura in questo caso assume il fondamentale ruolo di mettere in relazione<br />

l’oggetto in primo piano con una vista esterna definita, il soggetto entra in<br />

contatto con un paesaggio, inquadrato e delimitato da un dispositivo progettato.<br />

Le Corbusier scrive al riguardo: “Un luogo non esiste se non per come lo vedono<br />

i nostri occhi. Si tratta perciò di renderlo visibilmente presente, scegliendo il<br />

meglio del tutto o parti di esso.”<br />

Il progetto entrare in contatto con il paesaggio, “l’architettura deve fare silenzio<br />

ed ascoltare il contesto. Per comprenderlo” 4 .<br />

Un esempio eccellente del rapporto tra casa-paesaggio, lo si trova nelle ville<br />

venete di Andrea Palladio. Nel disegno architettonico della dimora il rapporto<br />

con il contesto è sempre un dialogo fatto di molti e sottili argomenti. Lo<br />

sguardo all’interno della villa è guidato attraverso una meditazione dei vari<br />

elementi architettonici e scenografici verso l’esterno, verso le zone più lontane<br />

3 Giorgio de Chirico, Il senso architettonico della pittura antica, 1968.<br />

4 Chiara Visentin, Genius Loci e Genius Aedificii. Ovvero sulla comprensione reciproca, in Chiara Visentin,<br />

Monica Bruzzone, Riqualificare gli spazi tra gli edifici. Segni percorsi e memorie nel paesaggio<br />

della bassa reggiana, Cavriago (Reggio Emilia), Bertani, 2009.<br />

581<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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