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Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

Il museo di Vicent Van Gogh ad Amsterdam.<br />

Il Museo Van Gogh di Amsterdam è una moderna istituzione museale aperta al<br />

grande pubblico. La scelta effettuata nel progettare la nuova sede punta, prima<br />

di tutto alla massima ricettività dei visitatori e garantisce una serie di servizi<br />

accessori considerati oggigiorno indispensabili per un museo dedicato ad uno dei<br />

pittori europei più conosciuto al mondo: il bookshop, il ristorante, la biblioteca<br />

specializzata, la sala internet e gli spazi dedicati allo studio permettono al museo<br />

di funzionare autonomamente dalle collezioni esposte, siano esse permanenti o<br />

temporanee.<br />

Vincent Van Gogh, figlio di un pastore protestante, vive tra Olanda, Francia,<br />

Inghilterra e Belgio, con interessi che spaziano dall’arte alla teologia. La sua<br />

produzione pittorica è profondamente segnata dalle esperienze di vita, trascorse<br />

per la stragrande maggioranza in condizioni di gravi difficoltà economiche e a<br />

contatto con le caste sociali più disagiate. Durante il periodo parigino, Van Gogh<br />

entra in contatto con artisti della fama di Toulouse-Lautrec, Bernard e Paul<br />

Gauguin: con quest’ultimo egli intrattiene un intenso ma difficile rapporto di<br />

lavoro, concluso dopo poche settimane per incompatibilità di carattere e una<br />

sopraggiunta instabilità mentale. In preda ad una profonda crisi depressiva, Van<br />

Gogh muore per suicidio all’età di trentasette anni, durante il suo soggiorno a<br />

Auvers-sur-Oise nel 1890.<br />

Le personalità coinvolte nella progettazione del Museo Van Gogh sono molteplici<br />

e coprono un arco temporale di più di vent’anni, periodo durante il quale<br />

l’istituzione si arricchisce non solo nelle collezioni ma anche nella forma e nella<br />

disponibilità di spazi. La struttura originaria, composta da quattro piani fuori terra,<br />

risale al 1973, su progetto di Gerrit Rietveld: l’edificio, caratterizzato da linearità<br />

e purezza delle forme, si distingue per la presenza di una generosa illuminazione<br />

naturale, che entra direttamente nelle sale espositive attraverso un atrio centrale<br />

a tutta altezza. Nel 1999 il museo va incontro ad un piano generale di revisione<br />

degli spazi interni, con interventi di ristrutturazione e nuova edificazione. L’ala per<br />

le mostre temporanee è progettata dall’architetto giapponese Kisho Kurokawa,<br />

505<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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