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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

5.5. Conclusioni. L’artista, la sua firma, il suo autoritratto, il suo atelier.<br />

Chi anche solo in una certa misura<br />

È giunto alla libertà della ragione,<br />

non può più poi sentirsi sulla terra nient’altro che un viandante.<br />

Friedrich Nietzche<br />

La casa dell’artista, nella sua definizione architettonica, di decorazione e di<br />

arredo, si presenta come un sistema autoreferenziale, sullo stesso piano<br />

dell’autoritratto, dell’autobiografia, della firma, accompagnata da estensioni<br />

enunciative, emblematiche, allegoriche volte a consegnare ai contemporanei e,<br />

forse soprattutto ai posteri un’immagine ufficiale e celebrativa.<br />

Pittori, scultori e architetti, in genere esperti delle capziose convenzioni da<br />

impiegarsi nel ritratto sono agevolmente in grado di applicarle alle situazioni<br />

personali, per presentare l’icona allusiva del proprio status symbol. L’artista, a<br />

differenza dello scrittore e del musicista si esprime già in modo diretto attraverso<br />

le opere presenti nel suo studio e nella sua abitazione, dove è spesso implicito<br />

l’approccio espositivo.<br />

Dall’Ottocento a oggi la casa d’artista ha subito molti cambiamenti, il termine<br />

stesso designa tipologie diverse di edifici e spazi esterni progettati come<br />

abitazione da un maestro: sono dimore, studi, laboratori, officine, ambienti<br />

di vita e di lavoro, intesi come piccoli, grandi giacimenti culturali, cumuli di<br />

storie, insiemi di memorie. Sin dal principio la casa d’artista non incarna solo<br />

un tipo architettonico in senso stretto, ma definisce attraverso parametri<br />

estetici e funzionali un autoritratto del suo antico abitante. Facciate, interni,<br />

muri, giardini, collezioni e biblioteche rappresentano il punto d’incontro tra la<br />

dimensione privata e quella pubblica dell’artista, proiezione ideale nello spazio<br />

dei valori e degli ideali personali del maestro. Per questo motivo la casa d’artista<br />

da mausoleo privato fine a se stesso, deve essere aperta al pubblico diventando<br />

un luogo di conoscenza e incontro nel rispetto di una vocazione e di una sacralità<br />

originaria. Solo così la dimora dell’arte si trasforma in un patrimonio di beni,<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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