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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

6. Studi sulle case degli architetti<br />

6.1. Una prima definizione: architetti e urbanisti, sceneggiatori e designer.<br />

Rispetto alle altre dimore di uomini celebri, la casa dell’architetto si distingue<br />

perla capacità di quest’ultimo di sintetizzare all’interno della propria dimora<br />

l’esperienza progettuale di una vita, presentando la propria casa come un<br />

singolo episodio di un più vasto panorama di movimenti architettonici innovativi<br />

susseguitisi nel tempo. Nel disegnare una casa o semplicemente nel riorganizzare<br />

lo spazio interno l’architetto si assume il delicato compito di coordinare e integrare<br />

le diverse informazioni che gli giungono, in primo luogo dal committente, ma<br />

anche dall’ambiente in cui viene ad intervenire, traducendole poi in una forma<br />

costruita capace di sintetizzare il sottile e difficile legame tra le forme dell’abitare<br />

privato e la qualità della vita che in esse si svolge. Se poi la dimora viene progettata<br />

per se stessi, essa diventa nello stesso tempo “opera” e “bibliografia d’autore”.<br />

La dimora dell’architetto, al pari della casa dell’artista, infatti, deve essere vista<br />

come un manufatto che, più di ogni altra opera, parla del suo ideatore, facendosi<br />

portatore di un’idea progettuale o di un’evoluzione di un pensiero durate tutta<br />

una vita. Le abitazioni costruite per sé, da grandi architetti, fuori da limitazioni e<br />

da correzioni portate da potenziali committenti, sono laboratori privilegiati per<br />

verificare simultaneamente l’arte e l’umanità dell’autore.<br />

Significative ed esaustive a questo proposito sono le definizioni suggerite<br />

da Adriano Cornoldi nel testo Le case degli architetti. Dizionario privato dal<br />

Rinascimento ad oggi. Lo studioso sostiene che esistono due modelli di case<br />

di architetti. Una è la casa dell’arte magnifico oggetto astratto, estraneo ad<br />

attenzioni d’uso domestico da parte dell’autore; l’altra, riprendendo una nota<br />

espressione di Mario Praz, è la casa della vita che senza condizionamenti o<br />

secondi fini rappresenta lo spessore umano, l’interiorità dell’autore e attraverso<br />

di essi una cultura dell’abitare al livello più altro.<br />

Ai fini della classificazione generale la ricerca analizza in questa sezione le dimore<br />

di architetti, urbanisti, sceneggiatori e designer.<br />

268<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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