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Capitolo 2. Dimore di uomini celebri, case di letterati, atelier d’artista.<br />

3.2. Le case di letterati nell’Ottocento e nel Novecento.<br />

La casa di letterato è una dimora ove uno scrittore o un poeta è nato, dove ha<br />

vissuto più o meno a lungo, dove ha scritto; non si tratta obbligatoriamente della<br />

casa natale, né di quella in cui lo scrittore ha passato la maggior parte della sua<br />

vita, ma rappresenta il luogo in cui l’autore esprime in forma materiale la propria<br />

opera. Se gli artisti e gli architetti, nelle loro case, danno dimostrazione della<br />

loro arte in maniera diretta e ben leggibile, gli scrittori per riflettere il personale<br />

sentire nella propria dimora devono compiere un passaggio in più, traducendo<br />

valori immateriali in realtà materiale, un dato intellettuale in uno tangibile e<br />

visibile. Per uno scrittore la progettazione della casa e dei suoi decori diventa un<br />

mezzo per esprimere il senso della propria opera e il proprio sentire.<br />

Curzio Malaparte nel testo “Ritratto di Pietra” 30 scrive: “Il giorno in cui io mi<br />

sono messo a costruire una casa, non credevo che avrei disegnato un ritratto di<br />

me stesso. Il migliore di quanti io non abbia disegnati finora in letteratura. (…)<br />

Uno scrittore dipinge sempre se stesso, in un certo senso anche quando descrive<br />

un oggetto, un albero, un animale, una pietra. Ma non mi era mai avvenuto di<br />

mostrare quale io sono come quando mi sono trovato a costruire una casa.”<br />

Prima ancora che sulla carta, ogni scrittore proietta la sua creatività sui muri<br />

che lo circondano. Non importa se sia povero o ricco: gli oggetti che sceglie per<br />

arredare lo spazio in cui lavora sono le tessere di un mosaico con cui esprime la<br />

sua idea dell’arte.<br />

Instaurare una relazione con spazi, oggetti personali o dettagli architettonici<br />

concretamente localizzati nello spazio della vita quotidiana di uno scrittore<br />

permette pertanto di ristabilire un legame con la sua opera come sostiene<br />

Georges Poisson “il semble que la visite prolonge en nous la lecture, et provoque<br />

la réflexion. On a raison de parler de lieux de mémoire”. 31<br />

30 Curzio Malaparte, Ritratto di pietra, in Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano,<br />

1990.<br />

31 Georges Poisson, , Les maisons d’écrivain, Paris, Puf, 1998, p. 123.<br />

177<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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