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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

8. Il progetto del allestimento museografico.<br />

“Nel cambiamento, se non vuoi lavorare nella nostalgia,<br />

lavora sull’aura, sulla cultura. Lavora sul tono.<br />

Tagliano gli ulivi, sradicano i garofani, piantano le orchidee,<br />

allora basta un albero di fico, un cespuglio di basilico<br />

o di rosmarino per tenere il tono.<br />

Per conservare quell’aura”.<br />

Nico Orengo, 1992<br />

Il significato di ogni oggetto esposto all’interno di un percorso museografico si<br />

manifesta prima di tutto nella narrazione, che come un robusto filo conduttore<br />

intreccia l’oggetto come dato sensibile, al suo senso più profondo, potremmo<br />

dire alla sua “aura”. Ce lo rammenta Italo Calvino, che in una delle lezioni<br />

all’Università di Harvard, coglie esattamente nel racconto letterario la magia<br />

propria di ciascun oggetto: in esso è presente l’attribuzione di un significato, il<br />

momento in cui la “cosa” prende le sembianze di simbolo e diventa interprete di<br />

significati altri. Calvino sostiene che il simbolismo di un oggetto può essere più o<br />

meno esplicito, ma esiste sempre.<br />

“L’idea di attribuire un nome agli oggetti è operazione inventiva che comprende<br />

il significato più profondo di conoscerli, conferire valore alla loro esistenza,<br />

condividerne il senso fino a comprenderne il ruolo narrativo, ma permette anche<br />

di interpretarne le differenti identità. Attraverso l’esperienza culturale e artistica<br />

di osservare una sequenza di oggetti, testimonianze artistiche o materiali di una<br />

cultura, un museo dialoga con il visitatore e gli assegna l’importante compito di<br />

interpretare un racconto, per compiere un’esperienza estetica, culturale, oppure<br />

didattica. Se nel passato il museo ha incarnato l’utopia dell’universalità, dagli<br />

studioli dei principi umanisti e dalle Wunderkammer dei collezionisti, fino ai<br />

grandi musei nazionali europei, oggi, una volta chiarita l’impossibilità di radunare<br />

le trame di tutti gli infiniti saperi dell’uomo o della natura in una unica immensa<br />

istituzione, subentrano altri significati ai musei tradizionali, e si configurano<br />

nuovi spazi museali, che raccontano e documentano culture specifiche e identità<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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