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Capitolo 1. La dimora storica. Un patrimonio diffuso nel territorio.<br />

1.2. La filosofia dell’arredamento. Un millennio attraverso gusti, ambienti e<br />

atmosfere.<br />

“Questo e non altro è, nella sua<br />

ragione più profonda, la casa:<br />

una proiezione dell’io;<br />

e l’arredamento non è che una<br />

forma indiretta del culto dell’io.”<br />

Mario Praz, 1945<br />

La casa è un ambito essenziale per lo vita dell‘uomo, in essa si manifestano valori,<br />

aspettative e desideri. La dimora dell’uomo viene concepita e progettata per un<br />

uso domestico, in cui ogni ambiente si integra con la personalità del proprio<br />

abitante. Le stanze riflettono la vita di chi le abita, vengono modellate, plasmate<br />

dalla mano, che concretamente esprime la propria personalità, trasformando lo<br />

spazio in un luogo che comunica e respira.<br />

“L’arredamento è uno stato d’animo”, sosteneva il padre di tutti i dandy, Robert<br />

de Montesquiou, sottolineando una corrispondenza costante tra l’esteriorità e<br />

quella particolare espressione dell’interiorità che si può chiamare ispirazione<br />

con la ferma convinzione che sia proprio “l’abito a fare il monaco”.<br />

Lo spazio domestico è un’espressione concreta dell’abitare, la presenza degli<br />

arredi e degli oggetti in esso è un elemento fondamentale tramite il quale<br />

l’abitante imprime il proprio essere.<br />

Una casa priva di oggetti è priva di senso, l’arredamento racconta una storia<br />

esistenziale e come afferma Norberg-Schulz è l’elemento attraverso cui “la<br />

casa rivela il mondo”. L’arte di disporre gli oggetti, ornare e rendere funzionali<br />

gli spazi interni ha origini antiche, si trovano testimonianze risalenti all’antico<br />

Egitto in numerose pitture parietali, che coinvolgevano non solo i mobili in senso<br />

stretto, ma tutte le arti: architettura, pittura, scultura, decorazione, arte tessile,<br />

progettazione della luce. L’arredamento si modifica attraverso i secoli con stili<br />

e mode differenti: alle eleganti forme del rinascimento italiano si sostituiscono<br />

le manifestazioni di sontuosità del barocco, soprattutto in Francia con Luigi XIV.<br />

Più capriccioso e ricco di virtuosismi il rococò, metre l’arredamento neoclassico<br />

si afferma soprattutto in Inghilterra, con il contributo degli architetti Robert e<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.<br />

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