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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

“La memoria conferisce alle cose dello spazio la dimensione del tempo, pertanto<br />

la memoria, cioè la conoscenza e il ricordo di questa conoscenza, conferiscono<br />

alla nostra capacità creativa la sua dimensione temporale; in altre parole, la sua<br />

dimensione specifica nell’ambito della società nella quale noi viviamo ”.<br />

In quella stessa circostanza Rogers riconduce idealmente l’origine delle parole<br />

monumento e memoria ad un’unica radice comune quella che accomunando<br />

i verbi latini moneo (ammonire) e memini, (ricordare), utilizzando una analisi<br />

semantica, come principio operativo di insegnamento per il progetto del<br />

monumento come allestimento della storia.<br />

“Ammonire e ricordare, “moneo” e “memini”, vengono dalla stessa radice, e<br />

quando si intende questo, si intende meglio la parola “monumento”, che nasce<br />

da essa col duplice significato di “ammonire” e di “ricordare”, di essere cosa<br />

rappresentativa di un certo evento affinché questa gloria si ripeta o questo<br />

danno non si ripeta. Monumento non è per noi, e non lo era nemmeno per<br />

Palladio, soltanto la casa di Dio, né soltanto la casa del principe, ma è qualunque<br />

organismo architettonico che, riassumendo nella sua struttura tridimensionale<br />

le qualità e i caratteri della utilità e della bellezza, tenda e pervenga alla sintesi:<br />

questa sintesi si chiama architettura. ” 5<br />

Si esplica così con queste chiarissime parole, il rapporto fra la forza della memoria<br />

e il progetto d’architettura che ne diventa rilettura ed interpretazione: invenzione<br />

individuale e originalissima di ogni uomo, il quale trae nella storia e nella stessa<br />

memoria collettiva i presupposti del proprio fare.<br />

In un certo senso si potrebbe dire che l’allestimento della memoria, la sua messa<br />

in scena, attraverso il progetto di un monumento o l’allestimento di uno spazio<br />

collettivo, sia un condizione necessaria al perpetuarsi del ricordo ed alla messa<br />

in scena della sua specifica identità. Quasi che la memoria di ogni singolo uomo<br />

possa esistere e non perdersi solo a patto che ne esista il racconto, la narrazione,<br />

ovvero a condizione che la si insceni con un monumento.<br />

5 Ernesto Nathan Rogers, Il Senso della Storia. Presentazione del corso di Storia dell’Architettura<br />

Moderna, Politecnico di Milano, a.a. 1964/1965, Unicopli, Milano 1999, pp.7-19<br />

334<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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