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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

un innovatore. Come afferma Mario Vargas Llosa, l’architetto progettista si<br />

deve comportare come un maggiordomo. Rispetto alla gestione della casa, la<br />

sua presenza, pur necessaria, deve restare poco visibile. Partendo da questi<br />

presupposti, cade la possibilità di una radicale modifica, ma non potrà essere<br />

attuata nemmeno una conservazione integrale e assoluta della dimora.<br />

Dopo la scomparsa dell’originario fondatore/autore, secondo un punto di vista<br />

di volta in volta diverso, che può essere patrimoniale, immobiliare, funzionale,<br />

culturale o estetico, viene a cadere la possibilità di un’assoluta conservazione<br />

totale. Come qualsiasi sede accessibile, infatti, la casa-museo deve rispettare<br />

norme di sicurezza, criteri di salvaguardia, organizzazione di percorsi,<br />

predisposizione di spazi adeguati alle visite, che vanno fatalmente ad erodere<br />

l’integrità del lascito.<br />

L’intervento sull’esistente richiede una radicale variazione dei precedenti usi,<br />

con un’attenta modifica dei percorsi distributivi ereditati, sia verticali, che<br />

orizzontali, e il definitivo riadeguamento di singole parti collocate su piani diversi.<br />

Rispettati muri e solai già esistenti, il migliore recupero ai fini espositivi richiede<br />

la valorizzazione guidata di tutti i possibili spazi vuoti prima dimenticati, tra cui<br />

anche i volumi cavi di cavedi e di cortili.<br />

Le tante necessarie modifiche architettoniche che devono essere apportate<br />

per organizzare un buon percorso di visita, arricchiscono il monumento solo se<br />

riescono a interpretare bene un preciso carattere spaziale, che esisteva già da<br />

prima. In un rilevante palazzo del passato, si deve stabilire una forte relazione tra<br />

la sequenza scandita in verticale dei diversi livelli e la pluralità di spazi diversificati<br />

che scorrono tra il piano seminterrato di basamento, il piano nobile e il piano<br />

finale di coronamento.<br />

Il fine del buon intervento di recupero è quello di valorizzare una spazialità<br />

contemporanea dell’edificio, che non sia troppo distante dal carattere originario<br />

del complesso, pur con l’accettazione delle tante trasformazioni avvenute nel<br />

corso dei secoli.<br />

674<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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