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Capitolo 5. L’intorno della casa diventa museo. Il progetto paesaggistico.<br />

Il giardino della Villa Louis-Jeantet a Ginevra (Svizzera).<br />

Nel 1980, la Louis-Jeantet Foundation si trasferisce nella Villa Edelstein. L’edificio<br />

costruito all’inizio del XX secolo in stile di neo-rinascimentale, viene restaurato e<br />

modificato per ospitare la sede dell’istituzione, da specialisti nella conservazione<br />

del patrimonio, sotto la soprintendenza dell’architetto Pierre Bosson.<br />

Nel 1992 viene organizzato un concorso di idee internazionale per la progettazione<br />

di un nuovo spazio congressi e un nuovo giardino inteso come accesso alla<br />

dimora storica e alla nuova architettura. Il concorso viene vinto dalla proposta<br />

dello Studio Domino, composto da Jean-Michel Landecy, Jean-Marc Anzézui e<br />

Nicolas Deville, in collaborazione con lo Studio di Architettura del Paesaggio Ter,<br />

composto da Henri Bava, Michel Hossler e Oliver Philippe. L’idea progettuale<br />

e’ incentrata su tre temi fondamentali, quali il rinnovamento di una villa antica<br />

neorinascimentale idoneo ad ospitare la sede di una fondazione, la costruzione di<br />

un nuovo auditorio e la realizzazione di un giardino che articoli tutto l’insieme.<br />

Il progetto del nuovo giardino diventa il legante fondamentale tra l’antico palazzo<br />

e il nuovo spazio congressi attraverso un articolazione che prevede due livelli:<br />

una piattaforma orizzontale che occupa la maggior parte dell’area, al livello del<br />

pianterreno della villa, e un livello inferiore scavato all’interno della piattaforma<br />

che diventa patio d’accesso comune sia alla villa sia all’auditorium. La piattaforma<br />

superiore si presenta ai visitatori come un quadrato di cemento cinto da alberi,<br />

atto a creare una sorta di podio che isola la villa dal traffico della strada adiacente.<br />

Il patio seminterrato risolve il problema della separazione tra gli edifici e assolve<br />

la funzione di via di accesso. Nello spazio più basso il giardino viene caratterizzato<br />

da elementi naturali come acqua, vegetazione, suoni, luci. Le pareti in cemento<br />

naturale fanno da sfondo ai colori del giardino. La pavimentazione, composta<br />

da lastre di pietra scura intervallate da un tappeto di muschio, è separata dalle<br />

pareti in cemento naturale mediante un canale d’acqua che la cinge interamente.<br />

Al calar della notte l’illuminazione esalta il contrasto tra naturale e artificiale<br />

evidenziando la geometria del complesso.<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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