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4.1. Il riuso di edifici storici.<br />

Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

Molto di frequente l’istituzione di un nuovo museo avviene in una sede del tutto<br />

diversa, che non coincide più con l’originaria casa-atelier dell’artista, né con la<br />

sua eventuale estensione in lotti adiacenti. In questo caso, il diverso compito<br />

della progettazione architettonica è di proporre la sede di un nuovo museo di<br />

arte e di storia, intesa come l’adeguamento di un edificio storico già esistente, e<br />

ben inserito in un isolato edilizio, già ricco di vincoli. L’intervento sull’esistente<br />

richiede una radicale variazione dei precedenti usi, con un’attenta modifica<br />

dei percorsi distributivi ereditati, sia verticali, che orizzontali, e il definitivo<br />

riadeguamento di singole parti collocate su piani diversi. Rispettati muri e solai<br />

già esistenti, il migliore recupero ai fini espositivi richiede la valorizzazione<br />

guidata di tutti i possibili spazi vuoti prima dimenticati, tra cui anche i volumi<br />

cavi di cavedi e di cortili.<br />

L’estensione e l’entità della collezione da esporre mutano completamente ma,<br />

con la disponibilità di nuovi spazi e le possibilità apportate dal nuovo progetto<br />

espositivo, si può procedere ad una valorizzazione della collezione originaria,<br />

integrandola opportunamente con altri lasciti presenti e futuri e prevedendo<br />

una rotazione degli oggetti in esposizione mediante fasi ben programmate.<br />

La scelta di localizzare il nuovo museo in un edificio storico, posto al centro<br />

della stessa città, disponibile per nuovi usi, contribuisce a rinforzare l’immagine<br />

dell’istituzione, perché rappresentata un elemento di continuità tra vicende<br />

avvenute in epoche diverse.<br />

Nel presentare un ventaglio di ipotesi di trasformazione edilizia di diverso spessore<br />

culturale e di diverso impegno professionale, sono stati presi in considerazione<br />

casi realizzati in città diverse d’Europa. Dal sapiente compromesso tra vecchio e<br />

nuovo, deriva un metodo di azione sperimentale, ponderata e controllata, ma<br />

pienamente debitrice di una tradizione che, alla fine, è essa stessa un valore<br />

culturale. Così è avvenuto a Verona per il Museo di Castelvecchio, prima opera<br />

difensiva, poi adattata a caserma e sede degli alloggi della guarnigione, infine<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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