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Capitolo 5. L’intorno della casa diventa museo. Il progetto paesaggistico.<br />

Il giardino di Ludovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese<br />

Lodovico Pogliaghi nasce a Milano nel 1857 al tempo della dominazione asburgica,<br />

presso una delle famiglie più colte e abbienti della borghesia lombarda. In<br />

questo ambiente, continuamente a contatto con intellettuali ed artisti, si forma<br />

Pogliaghi. Queste esperienze giovanili accrescono in lui la passione per lo studio<br />

e il collezionismo di oggetti rari e preziosi; i capolavori collezionati, di diversa<br />

provenienza e fattura, raccolti in un lasso di tempo di circa sessant’anni, sono<br />

riuniti dallo stesso artista nella propria casa di Santa Maria del Monte, presso il<br />

Sacro Monte di Varese. Dal punto di vista artistico, Lodovico si dedica dapprima<br />

alla pittura, seguendo un gusto tipicamente accademico e poco apprezzato dai<br />

contemporanei. Dice Ottavio Alberti del Pogliaghi: Nell’inesauribile risorsa della<br />

sua sensibilità artistica, il Pogliaghi sentì che nella scultura il suo amore per<br />

la bella forma classica avrebbe trovato più ampio e duraturo respiro di solide<br />

e concrete realizzazioni. Egli si dedica quindi alla scultura, raggiungendo le<br />

perfezione formale in opere di tematica religiosa, accrescendo la propria fama di<br />

realizzatore di vetrate, stucchi, scenografie, incisioni e oreficerie.<br />

La villa di Santa Maria del Monte è espressione della volontà artistica e<br />

collezionistica del suo proprietario. L’edificio, realizzata in circa mezzo secolo di<br />

instancabile lavoro, è collocata sul versante esposto a sud del paese, in prossimità<br />

del tratto di arrivo della Via Sacra. Il primo incontro tra l’artista e il luogo della<br />

futura villa avviene nel 1885: nasce da subito un inscindibile connubio tra l’artista<br />

e la montagna, relazione che lo porta dapprima ad abitarci saltuariamente,<br />

acquistando e restaurando un preesistente edificio, il Rustico, poi a trasferirvisi<br />

definitivamente.<br />

L’edificio principale, eclettico nella forma, è caratterizzato per la maggiore<br />

da paramenti murari in pietra faccia vista, con inserti in cotto ed elementi<br />

architettonici provenienti da altri edifici, come ad esempio il loggiato, un tempo<br />

appartenente al Lazzaretto di Milano. L’ingresso alla casa dà su un giardino<br />

all’italiana, che, sul lato nord, è chiuso da un’esedra colonnata, mentre, a sud, si<br />

apre sul giardino inglese, in forte pendenza. Quest’ultimo è particolarmente ricco<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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