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Capitolo 3. La valorizzazione delle case dei protagonisti dell’identità nazionale.<br />

.<br />

3.4. Le mostre temporanee.<br />

Ogni città ha una sede espositiva di grandi dimensioni per eventi di rilievo e<br />

manifestazioni a carattere sociale e culturale; in essa trovano collocazione<br />

mostre temporanee ideate e promosse per valorizzare il ricordo di un celebre<br />

personaggio.<br />

Le mostre temporanee detengono il pregio, rispetto all’esposizione museale<br />

stabile, d’essere un elemento di attrazione efficace e suscitano un interesse<br />

sempre crescente da parte del pubblico.<br />

Le mostre storicamente nascono nel XVII secolo, quando le accademie iniziano a<br />

esporre le opere degli artisti associati. La tradizione prosegue nel secolo seguente,<br />

con i Salons, ma è soprattutto nell’Ottocento, grazie alle Esposizioni Universali,<br />

che si moltiplicano gli edifici costruiti per ospitare eventi espositivi. Negli anni<br />

trenta del Novecento emergono riflessioni innovative sugli allestimenti delle<br />

mostre temporanee ed effimere, che influenzano in parte anche l’architettura<br />

dei musei: Le Corbusier progetta il museo ideale, con carattere indefinito e<br />

mobile, che si adegua alle esigenze del visitatore; il Bauhaus porta avanti ricerche<br />

sulla illuminazione degli oggetti e sul ritmo degli allestimenti nello spazio;<br />

Heartfield inventa il fotomontaggio, tecnica rilevante per le mostre; a Milano<br />

nasce la Triennale di Giovanni Muzio che, con la Biennale di Venezia, nata nel<br />

secolo precedente, diventa luogo di sperimentazione per gli architetti e gli artisti<br />

allestitori.<br />

Negli anni sessanta si moltiplicano gli studi nel campo della semiotica e la<br />

mostra è considerata parte integrante del sistema di comunicazione: nascono<br />

gli strumenti di valutazione del comportamento dei visitatori negli Stati Uniti,<br />

grande impulso è dato al curioso, al raro e al prezioso negli allestimenti, tanto che<br />

l’opera diventa un pretesto per esibire piuttosto che per esporre. A partire dalla<br />

metà degli anni Settanta inizia un fenomeno di divulgazione culturale che punta<br />

molto sulle mostre come strumento per innovare le politiche nel campo dell’arte<br />

e della cultura. Privilegiare gli eventi temporanei consente uno svecchiamento<br />

365<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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