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Capitolo 7. Linee guida per la costituzione di un nuovo museo.<br />

Il primo caso in cui viene posto il problema del museo come edificio isolato, come<br />

forma architettonica specifica nella città è il Museo Pio Clementino, nell’ambito<br />

dei Palazzi Vaticani a Roma. Lo spazio viene per la prima volta concepito attraverso<br />

una progettazione architettonica e museografica, non è più una collezione che si<br />

colloca in un edificio preesistente o nello studiolo di un ricco collezionista, ma è<br />

un nuovo edificio che viene progettato per la specifica funzione di esporre una<br />

raccolta di opere e oggetti. Il museo, con i suoi spazi architettonici di forte valore<br />

simbolico, come la rotonda, la galleria e la scalinata d’ingresso, diventa modello<br />

di riferimento per l’intera museografia europea tardo illuminista.<br />

L’Altes Museum di Berlino progettato dall’architetto Karl Friedrich Schinkel nel<br />

1823, raccoglie questa eredità, introducendo tematiche fondamentali per la storia<br />

della museografia. Nell’ordinamento della collezione, l’aspirazione verso effetti<br />

estetici assoluti sostituisce l’educativo criterio storico del percorso cronologico,<br />

portando a precise scelte scenografiche delle opere da esporre. Non a caso sia<br />

l’architetto Schinkel e sia Gustav Friedrich Waagen, il primo direttore del museo,<br />

concordano nel sostenere che lo scopo del museo è “prima di tutto piacere, poi<br />

istruire”.<br />

Si può quindi citare un significativo gruppo di opere realizzate alla fine del<br />

Novecento, che interpretano in chiave contemporanea questi modelli storici:<br />

come la nuova ala dell’ottocentesca National Gallery di Londra opera di Robert<br />

Venturi e Denise Scott Brown, che si compone di un infilade di sale caratterizzate<br />

dalla luce zenitale, in cui vengono riprese citazioni di colonne, paraste e capitelli.<br />

Oppure come il monumentale Getty Center di Los Angeles opera di Richard<br />

Meier, il cui sistema di sale è severamente modulato su una griglia proporzionale<br />

che regola le dimensioni di spazi e il ritmo della composizione architettonica.<br />

O infine come la Gemäldegalerie di Berlino opera dagli architetti Heinz Hilmer<br />

e Christoph Sattler, esplicito recupero della tradizione dei musei ottocenteschi,<br />

dove si assiste al contrappunto fra un sistema ripetitivo di fasce di sale perimetrali,<br />

che definiscono il recinto perimetro e la presenza di alcuni spazi eccezionali che<br />

si pongono nei punti focali centrali dell’edificio.<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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