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Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

6. Conclusioni. La definizione architettonica di un nuovo luogo<br />

per l’esposizione e per la divulgazione.<br />

La casa di ogni uomo ne riflette la cultura, il gusto, il desiderio realizzato, il<br />

benessere ed è una ricca testimonianza dello spirito e dei valori del suo tempo,<br />

a prescindere dallo status sociale ed economico di chi in essa vive. Non tutte le<br />

case di tutti gli uomini vengono conservate anzi, di fatto, nessuna resta immutata<br />

alla scomparsa di chi le abita. Dimora e fama delle personalità che in esse hanno<br />

vissuto subiscono destini diversi, anche se esistono, delle eccezioni. Alcune<br />

residenze in cui si sono svolti importanti eventi, o hanno alloggiato cittadini<br />

illustri, non sempre scompaiono, ma da semplici abitazioni private assumono<br />

il significato di documenti d’interesse pubblico, di luoghi collettivi, fino a essere<br />

considerate, per gli esempi più celebri, dei monumenti che appartengono alla<br />

pluralità e che contribuiscono a salvaguardare i valori, le tradizioni della società.<br />

La dimora dell’illustre personaggio in questo caso diventa un bene collettivo,<br />

attraversando un irreversibile processo di metamorfosi.<br />

In quest’ottica la trasformazione della casa in museo è un’operazione assai<br />

complessa, che si pone come obiettivo quello di valorizzare un luogo della<br />

memoria. L’architetto responsabile del progetto, non può essere né conservatore<br />

né innovatore. Come afferma Mario Vargas Llosa, si deve comportare come un<br />

maggiordomo: rispetto alla gestione della casa, la sua presenza, pur necessaria,<br />

deve restare poco visibile.<br />

Partendo da questi presupposti, cade la possibilità di una radicale modifica della<br />

dimora, ma non ne potrà essere attuata nemmeno una conservazione integrale.<br />

L’intervento sull’esistente richiede, infatti, una radicale variazione dei precedenti<br />

usi, con un’attenta modifica dei percorsi distributivi ereditati, sia verticali, che<br />

orizzontali, e il definitivo riadeguamento di singole parti collocate su piani diversi.<br />

Le tante necessarie modifiche architettoniche che devono essere apportate<br />

per organizzare un buon percorso di visita, arricchiscono il monumento solo se<br />

riescono a interpretare bene un preciso carattere spaziale, che esisteva già da<br />

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Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

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