27.05.2013 Views

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

View/Open - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo 4. La casa diventa museo. Il progetto di architettura.<br />

La casa di Mariano Fortuny, ricostruita da Peter Greenaway in una mostra a<br />

Venezia.<br />

La casa-museo Mariano Fortuny y Mandrazo è situata a Venezia, nella splendido<br />

palazzo su Campo San Beneto, appartenuto alle famiglie Pesaro ed Orfei.<br />

L’artista, pittore, scenografo, disegnatore di tessuti, esperto d’illuminazione,<br />

nasce in Spagna nel 1871. Rimasto orfano all’età di tre anni, si avvicina, al mondo<br />

dell’arte durante il soggiorno a Parigi, dove scopre la sua passione per il teatro e,<br />

in particolar modo, per le opere di Wagner.<br />

Diviene pittore seguendo le orme paterne; l’interesse per la pittura, le<br />

rappresentazioni teatrali, i continui contatti con gli artisti parigini, lo avvicinano<br />

agli studi sulla luce e sulle sue applicazioni, che svilupperà durante tutta la sua<br />

esistenza. Le lampade che realizza lo renderanno celebre in tutta Europa. Giunto<br />

a Venezia nel 1890, occupa, dapprima, un piano in un palazzo suI Canal Grande,<br />

ma poco dopo prende casa a Campo San Beneto. In pochi anni acquista l’intero<br />

stabile, trasformandolo in un vero e proprio laboratorio-atelier in cui sperimenta<br />

la luce nelle sue molteplici applicazioni: dalle stoffe, all’illuminazione delle<br />

scenografie, alle indagini più raffinate nel campo della fotografia. I suoi splendidi<br />

abiti di scena sono ambitissimi dalle attrici anche per l’uso privato, inserendolo,<br />

cosi, fra i protagonisti dell’alta moda dell’epoca. Nei primi decenni del Novecento<br />

attiva una fabbrica di tessuti, organizzata all’ultimo piano del palazzo, in parte già<br />

adibito a laboratorio di illuminotecnica. Nel grande salone l’artista riceve ospiti<br />

e amici, o tratta le sue richiestissime stoffe. L’allestimento eclettico testimonia la<br />

sua personalità eccentrica. Questo grande spazio è, infatti, studiato per suscitare<br />

stupore e meraviglia nel visitatore: lungo le pareti e sui ricchi arredi sono disposti<br />

quadri, tessuti, suppellettili pregiatissime, in parte appartenute alla collezione<br />

paterna, che destano subito una sensazione di opulenza e, allo stesso tempo,<br />

di intimità domestica. La casa-museo è stata oggetto nel 1993 di un particolare<br />

allestimento curato da Peter Greenaway, intitolato Watching Water. II celebre<br />

regista, partendo da un’attenta analisi della vita dell’artista, e, soprattutto, della<br />

sua dimora, ne ha ripercorso, come in un film, la vita quotidiana, fornendo al<br />

528<br />

Federica Arman, Le vite, le case e il progetto d’architettura. La valorizzazione museografica delle dimore di uomini celebri del Novecento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!